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“Gran Pavese Rossoblù”: che gaffe non aver premiato la Samb nel centenario della fondazione

SAN BENEDETTO - L'onorificenza cittadina in passato è stata assegnata a molti sportivi, tra cui tanti ex rossoblù oltre che a personalità connesse con la storia della Samb, e anche a società sportive. La "dimenticanza" appare dunque un errore grave, in assenza di altre manifestazioni dell'ente per ricordare la gloriosa squadra cittadina, in un momento in cui si assiste a una vera rinascita del club
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Una storica foto del Ballarin in un derby Samb-Ascoli

 

di Pier Paolo Flammini

 

Quando premiare la Sambenedettese Calcio con un riconoscimento cittadino ufficiale come quello del “Gran Pavese Rossoblù“, se non nella ricorrenza del centenario dalla fondazione? E, aggiungiamo, in coincidenza con una vera e storica rinascita del club, salutata dalla tifoseria con presenze record per la Serie D (oltre 6.000 presenze a partita) e il record storico degli abbonamenti (3.768)?

 

Eppure a nessuno della nutrita Commissione aggiudicatrice è venuto in mente che questo era il momento giusto per conferire il premio. Eppure, ancora, dal 2008 a oggi non sono pochi gli ex rossoblù (sì, perché per qualche storico i colori ufficiali municipali sarebbero stati ripresi dai colori della maglia della squadra di calcio, e non viceversa, a segnalare un connubio storico raro) o le personalità legate alla Samb premiate. Senza parlare degli altri sport.

 

Ad esempio il Capitano Paolo Beni, nel 2008; il bomber Francesco Chimenti, nel 2011; nel 2012 l’attaccante degli anni ’60 Alfiero Caposciutti; nel 2013 le due giovani ragazze scomparse a causa del rogo del Ballarin del 1981, Carla Bisirri e Maria Teresa Napoleoni; nel 2014 l’ex attaccante Giovanni Urban; nel 2015 l’ex centrocampista Ottavio Palladini.

 

A questi aggiungiamo, nell’ambito sportivo, anche una società: nel 2017 la Sambenedettese Beach Soccer; e due giornalisti che hanno iniziato la loro carriera proprio con la cronaca sportiva connessa alla gloriosa Samb: Maurizio Compagnoni nel 2012 e Remo Croci nel 2019. Quest’anno, tra gli altri, viene premiato uno sportivo, Luigino Ursini, celebre allenatore della squadra giovanile della Folgore, da cui molti giovani calciatori sono poi passati alla Samb, oltre che a tante altre squadre professionistiche.

 

Dunque, la dimenticanza del premio alla Sambenedettese Calcio quest’anno sembra davvero un grave errore, considerando l’assenza di eventi organizzati dall’ente comunale per il centenario. Anche l’opera delle Samb Legend, gli ex rossoblù che nel periodo più difficile di questi cento anni hanno organizzato un importante evento, tenendo accesa la brace della passione quando tutto sembrava finito, sarebbe stata da ricordare.

 

Questo, ovviamente, senza nulla togliere ai premiati di quest’anno, sicuramente tutti meritevoli.


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