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Bomprezzi e il Partito Democratico: «Regione, basta con questo scempio, se siete incapaci andatevene»

DURA critica in merito alla crisi che stanno vivendo la Giunta e la maggioranza, dovuta alle incomprensioni tra la Lega e il governatore Francesco Acquaroli. I destini incrociati degli ascolani Andrea Antonini e Monica Acciarri
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In alto Chantal Bomprezzi e Monica Acciarri con Giorgia Latini. Sotto Andrea Antonini e Filippo Saltamartini con Francesco Acquaroli

 

di Antonio Bomba

 

«Regione Marche, basta con questo scempio». È questo il finale del messaggio che la segretaria del Partito Democratico delle Marche Chantal Bomprezzi ha divulgato attraverso un video pubblicato su Facebook, relativo al caos fatto scoppiare una decina di giorni fa in Giunta dalla Lega. Una frase che riassume alla perfezione il pensiero suo e dell’intera organizzazione Dem a riguardo della crisi politica che i vertici regionali del Carroccio stanno cercando di risolvere assieme allo stesso Acquaroli, ma la cui soluzione, appare abbastanza chiaro, non dovrebbe arrivare nelle prossime ore.

Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini

 

Ebbene in tutto questo baillame che sta coinvolgendo la maggioranza, l’opinione pubblica non ha fatto mancare critiche anche a gruppi e partiti di opposizione, rei secondo molti di non essersi mai fatti sentire in questi giorni.

 

A rompere gli indugi ci ha infine pensato il principale partito della suddetta opposizione, vale a dire il Pd. E lo ha fatto soprattutto attraverso la sua principale rappresentante per quanto riguarda le Marche: «Adesso basta – il messaggio della Bomprezzi – non possiamo più accettare questa situazione. Abbiamo pazientato, siamo stati in silenzio, forse anche troppo. Ma perché speravamo, ci auguravamo che la responsabilità istituzionale di governo prevalesse sulle poltrone e sui destini personali. Evidentemente non è così».

Un fermo immagine del video di Chantal Bomprezzi

 

Il videomessaggio della segretaria Dem prosegue: «Le marchigiane e i marchigiani non sono interessati a cosa faranno in futuro gli sponenti marchigiani di Lega e Fratelli d’Italia, ma sono interessati ad avere risposte su che fine faranno i finanziamenti del Pnrr, a come risollevare la sanità marchigiana. A come andare incontro ad imprese e famiglie delle Marche. Il partito democratico delle Marche è compatto. Non arretreremo di un centimetro perché è ora di dire basta a questo scempio».

 

Alcune ore prima, sempre sui profili dei social network del Pd Marche era comparso questo messaggio: «Il libro di Brera e Nesi “Tutto è in frantumi e danza” riassume alla perfezione ciò che sta accadendo in Regione. Mentre la sanità è al collasso, la giunta regionale e i loro leader di partito si azzuffano per le poltrone. Non curanti di ciò che accade nel Paese reale, lottano in maniera furibonda per inserire i loro uomini nelle stanze del potere. Il Pd Marche in modo compatto denuncia un atteggiamento indecente e vergognoso nei confronti di tutti i cittadini ed in particolare nei confronti di chi in questi giorni ha necessità sanitarie anche urgenti. La Giunta Acquaroli si deve svegliare. Se non sono capaci di far fronte ai problemi se ne possono pure andare domani mattina».

L’onorevole Giorgia Latini, segretaria Lega Marche, e il leader del suo partito Matteo Salvini

 

Ricordiamo infine cosa è accaduto di preciso nella maggioranza in Regione, anche se la vicenda è ormai ben nota.

 

La Lega ha ufficialmente chiesto un rimpasto di Governo al presidente Acquaroli. La segretaria del partito “Per Salvini Premier” per le Marche chiede al governatore di avvicendare i propri tre assessori. Fuori Chiara Biondi e l’ascolano Andrea Antonini e dentro Mauro Lucentini e l’ascolana Monica Acciarri. Si tratta invece per Filippo Saltamartini, quello che più di tutti a mollare non ci pensa proprio e, almeno attualmente, è strenuamente difeso da Acquaroli stesso. Nonostante quest’ultimo particolare, certo di non poco conto, nelle ultime ore la pista della nomina di un tecnico al posto dell’ex sindaco di Cingoli potrebbe mettere d’accordo tutti. Sarà così?

 

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