di Pier Paolo Flammini
Una “Riviera delle Palme” che tiene, nel suo complesso. Così sembrano le sensazioni del settore turistico-alberghiero al termine dell’estate 2023, anche se in ambito meteo la bella stagione si sta prolungando oltre modo in pieno ottobre.
Dopo aver sentito il presidente dell’Assoalbergatori “Riviera delle Palme” Nicola Mozzoni (clicca qui), ci spostiamo un po’ più a nord, a Grottammare, sempre in attesa di conoscere i dati ufficiali sugli arrivi e le presenze estive.
«La stagione era partita male per le condizioni meteo negative di maggio e giugno, e anche le alluvioni in Emilia-Romagna e nel Pesarese ci hanno condizionato perché a livello di immagine si pensava che tutte le Marche fossero state danneggiate. Ci sono state false notizie molto allarmistiche» esordisce Umberto Scartozzi, storico presidente dell’Associazione Operatori Turistici di Grottammare.
«La seconda parte di giugno è andata bene mentre a luglio ci sono state anche settimane critiche. Agosto è andato come d’abitudine e nel finale del mese abbiamo registrato numeri molto importanti, protratti anche all’inizio di settembre – continua – Purtroppo c’è un limite legato alla ripresa della scuole: per chi ha un turismo familiare come il nostro, che può essere solo parzialmente rimpiazzato dai gruppi di bassa stagione. Oltre a non avere più richieste, abbiamo anche difficoltà a reperire lavoratori stagionali perché molti di questi sono studenti. Mi chiedo perché mai nessun governo è intervenuto su questo: nelle Marche, quest’anno, si è iniziato addirittura prima dell’anno scorso, il 13 settembre. Bisogna cambiare».
«Il nostro è un turismo composto prevalentemente di italiani, fin quasi il 90%, dunque è una fetta di mercato che non possiamo perdere ma dobbiamo agevolare, a partire dal calendario scolastico. Quest’anno è anche finito l’effetto dissuasivo del Covid rispetto ai viaggi all’estero, quindi abbiamo nuovamente subito la concorrenza dell’altra sponda dell’Adriatico, dalla Croazia all’Albania: anche se in queste località va valutato il rapporto tra qualità e prezzi e sistema complessivo del turismo e dei servizi che abbiamo in Italia» afferma Scartozzi.
Un tema che forse diventerà importante affrontare al meglio è quello della coordinamento tra hotel e stabilimenti balneari: «Molti hotel stanno optando per una offerta con sola colazione. Questo riduce il costo del pernottamento ma i turisti, poi, pranzano negli chalet. Il punto è che a Grottammare gli stabilimenti sono quasi tutti ristoranti, per cui una famiglia può recarsi allo chalet un giorno, ma non tutti i giorni della vacanza, altrimenti i costi della vacanza aumentano molto rispetto a quanto abituato in precedenza quando pranzavano e cenavano all’hotel. Sarebbe opportuno che i due settori dialogassero per trovare una soluzione capace di soddisfare le esigenze dei turisti su un prezzo calmierato e garantire ai gestori degli stabilimento un buon rientro, una via di mezzo tra u menu fisso e quello » conclude.
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