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La scomparsa del dottor Fabrizio Marconi: il ricordo del dottor Stefano Ojetti

ASCOLI - L'ex collega, presidente dell'Associazione medici cattolici (Amci) di Ascoli, di cui è anche segretario nazionale, dopo la triste notizia della scomparsa dell'urologo. «Un professionista capace, umile e sorridente: un caro amico»
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L’ospedale di Ascoli e, a destra, il dottor Marconi (sopra) e il dottor Ojetti (sotto)

 

di Stefano Ojetti

 

Fabrizio lo ricordo fin dagli inizi degli anni Ottanta quando frequentò il tirocinio post-laurea nella Divisione di Chirurgia Generale diretta dal professor Nicola Tomassini, reparto che continuò a frequentare fino a quando conseguita la specializzazione in Urologia entrò a far parte della Divisione di Urologia diretta dal compianto dottor Wolfango Zappasodi prima e successivamente dai dottori Giancarlo Barbieri e Antonio Avolio poi. Fu anche presidente del collegio dei revisori dei conti dell’Ordine dei Medici della provincia di Ascoli.

 

Figlio d’arte, essendo il papà medico condotto di Rotella, ereditò dal genitore quel modo semplice di approcciare i pazienti di un territorio rurale, semplice ma di autentico rispetto reciproco.

 

Erano gli anni dove i termini cliente, budget, efficienza, efficacia e linee guida erano termini più di pertinenza bancaria che medica. Anni in cui il rapporto medico-paziente era basato sulla stima e la fiducia vicendevole e più che l’intelligenza artificiale. Contava la visita del paziente, l’ascolto, il colloquio, e dove una visita accurata nella maggior parte dei casi indirizzava verso una diagnosi che molto spesso poi si dimostrava veritiera.

 

In questo clima il dottor Fabrizio Marconi era ampiamente integrato, sempre sorridente, con quel suo sguardo magnetico era ogni volta disponibile, affabile, comprensivo, competente. Stimato dai pazienti, dai colleghi e dal personale paramedico, dotato di spiccata intelligenza, intuito diagnostico e grande manualità chirurgica. Come medico era un valente professionista, come persona umile, affabile, per bene.

 

L’ultima frequenza professionale con lui la ebbi nella notte del 31 gennaio del 2009 dove insieme seguimmo un triste caso. Anche in quell’occasione dimostrò tutta la sua sensibilità ed umanità nello spiegare la difficile situazione ai familiari.

 

Questo era Fabrizio, un professionista capace, umile, sorridente: un caro amico.

Piceno in lutto per la scomparsa del dottor Fabrizio Marconi


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