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Polizia di Stato, presto 1.160 nuovi agenti di prima nomina: quanti nella provincia di Ascoli? Nessuno

ASCOLI - Di nuovo fortemente penalizzati sia la Questura del capoluogo che il Commissariato di San Benedetto. Il Ministero dell'Interno "dimentica" pure le Marche: solo dieci poliziotti ad Ancona. Insorge il sindacato di Polizia Sap al quale, a questo punto, non resta che sperare nel "Piano di potenziamento delle specialità": possibili rinforzi per Stradale, Postale e Polfer
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La Questura di Ascoli

 

di Andrea Ferretti

 

E’ stato appena divulgato il Piano di potenziamento della Polizia di Stato. Ovvero i rinforzi che arriveranno alle Questure e ai relativi Commissariati. Doccia gelata, che va ben oltre le peggiori previsioni, per la provincia di Ascoli dove, su 1.160 nuovi agenti di Polizia, non arriverà nessuno.

 

Al Ministero si sono dimenticati non solo del Piceno, ma praticamente di tutte le Marche, visto che sono stati assegnati solo dieci nuovi poliziotti alla Questura di Ancona. Stop.

 

Massimiliano D’Eramo

«Con profondo disappunto ho constatato che nonostante l’attenzione da me richiesta sull’argomento, anche a personalità politiche locali e nazionali, il nuovo “Piano di potenziamento” licenziato dal Ministero dell’Interno non prevede alcun agente di nuova nomina inviato nella provincia di Ascoli. Nessuna novità, quindi, sullo svecchiamento delle Questure e sul personale che dopo anni di sacrifici sta aspettando di rientrare in sede».

 

Lo afferma il segretario provinciale del sindacato di Polizia Sap, Massimiliano d’Eramo, che aggiunge: «Non siamo avvezzi a creare allarmismi, ma certo il dato è molto preoccupante. Nonostante i 23 pensionamenti nel corso del 2023, nessuno ha deciso di variare il “Piano di rinforzo” che non assegna ad una intera provincia come quella di Ascoli alcun poliziotto. E’ un fatto mai accaduto in passato. E aggiungiamo che, per quanto riguarda i pensionamenti, nel 2024 la situazione peggiorerà.

 

Appare dunque evidente che l’impoverimento del personale di Pubblica Sicurezza produrrà una contrazione dell’attività della Polizia di Stato e che chi ne subirà le conseguenze peggiori non sarà il solo personale sempre più oberato, ma più in generale la comunità tutta: sia in termini di servizi al cittadino che di prevenzione e repressione dei reati.

 

Non vogliamo indicare colpevoli e non possiamo sicuramente imputare al prefetto alcuna responsabilità. Durante i numerosi incontri avuti con quest’ultimo e con l’ex questore Modeo – spiega d’Eramo – ho avuto modo di constatare la piena condivisione delle mie medesime preoccupazioni ed il massimo sforzo per risolverle.

 

Colgo l’occasione – aggiunge il segretario del Sap – per sottolineare il recente “richiamo” del prefetto De Rogatis al sindaco di San Benedetto al fine di provvedere ad armare il personale della Polizia Municipale così come già approvato dal Comune di Ascoli. E’ chiaro che un arretramento della Polizia di Stato implica inevitabilmente la necessità di dar corso a quella “Sicurezza Integrata” che già era auspicata dal legislatore attraverso i decreti Pisano e Minniti, sia attraverso quanto previsto dal decreto legge 14 del 20 febbraio 2017 convertito con nella legge 48 del 18 aprile 2017 su “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città” attraverso il quale il legislatore ha inteso sottolineare, nell’ambito delle linee generali per la promozione dei patti per l’attuazione della sicurezza urbana, la necessità di prevenire e contrastare, fenomeni di criminalità diffusa nelle aree cittadine interessate ad attività delittuose, attraverso l’installazione di sistemi di videosorveglianza».

E ancora: «Appare evidente che se si vuol mantenere per i cittadini della provincia di Ascoli gli standard di sicurezza sin qui avuti – non dimentichiamoci che tre anni fa siamo stati i primi a livello di sicurezza nazionale – è tempo che tutti gli “attori” interessati, non solo le organizzazioni sindacali di categoria, si impegnano a che l’emorragia di poliziotti si fermi facendo pressione affinché sia inviato più personale nel Piceno e si faccia incessante lo sforzo di portare a “livello dirigenziale” il Commissariato di San Benedetto, così come è tempo che le Amministrazioni comunali completino l’adozione delle misure sopra descritte, già attive in moltissime altre città italiane ma qui da noi solo parzialmente.

 

Sappiamo – conclude Massimiliano d’Eramo – che si tratta di misure dispendiose, ma sono certo che tutti condividano perfettamente che il mancato investimento sulla sicurezza, sia nazionale che locale, comporterebbe inevitabilmente un costo sociale ed economico nel medio periodo ben più alto da affrontare. Gli uomini e le donne della Polizia di Stato, che hanno, con le altre forze dell’Ordine, assicurato a questa Provincia una Sicurezza da record sul piano nazionale, continueranno a fare il loro dovere con abnegazione, ma devono essere aiutati per poter aiutare».

 

A questo punto non resta che essere fiduciosi sul “Piano di potenziamento delle specialità”. Tradotto: rinforzi per la Polizia Stradale, la Polizia Ferroviaria e la Polizia Postale. Resterà solo una speranza?

 

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