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Riconoscimento internazionale per Di Saverio: «Il binomio “ospedale-professionisti” dovrebbe essere al centro della scelta dei pazienti»

SAN BENEDETTO - Il primario di Chirurgia Generale dell'ospedale "Madonna del Soccorso" è tra i migliori ricercatori del mondo, secondo l’Università di Stanford, nell’aggiornamento della “World’s 2% Top Scientists”. La direttrice di Ast Ascoli, Natalini: «La ricerca ci permette di stare al passo con i tempi ed essere tra i protagonisti nel campo dell’innovazione e dello sviluppo»
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Il professor Salomone Di Saverio, direttore di Chirurgia Generale dell’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto, è tra i migliori ricercatori al mondo. Lo ha decretato l’Università di Stanford, nell’aggiornamento della “World’s 2% Top Scientists”, la prestigiosa classifica dei ricercatori che si distinguono a livello mondiale per autorevolezza scientifica, sulla base del numero di pubblicazioni e di citazioni nelle relative aree disciplinari.

 

Le aree scientifiche esaminate sono state 22, suddivise in 174 sottocategorie. I dati analizzati erano aggiornati al primo ottobre 2023 e sono stati raccolti tramite Scopus, uno dei database più importanti al mondo per le pubblicazioni scientifiche.

In questa nuova edizione della classifica sono inclusi molti medici e chirurghi italiani, che prestano servizio nelle Università Italiane e nel Servizio Sanitario Nazionale.

Molti di questi lavorano nelle strutture della Regione Marche tra cui, quello che porta lustro all’Ast di Ascoli, il dottor Di Saverio.

Nello specifico, sono stati pubblicati due ranking: il primo basato sull’intera carriera dei ricercatori e il secondo riferito al solo anno 2022.
Nella classifica riferita al solo anno 2022, sono 153 chirurghi Italiani e Di Saverio risulta essere al 6° posto dopo nomi autorevoli che operano presso strutture sanitarie di dimensioni maggiori e con vocazione universitaria o di ricerca.

Guardando la graduatoria basata sull’intera carriera dei ricercatori, dove si trovano 68 chirurghi italiani, Di Saverio si è posizionato in graduatoria come 16°, un poco al di sotto del professor Antonio Daniele Pinna (collocato 8° posto), che Di Saverio qualifica come suo maestro per tutto il periodo in cui ha operato presso il Policlinico Sant’ Orsola di Bologna.

«Sono soddisfatto – commenta il primario di Chirurgia – di essere entrato in questa prestigiosa graduatoria per il secondo anno consecutivo. Questo è il risultato di anni di esperienza all’estero (Sudafrica, Bristol, Cambridge) e in altre aziende (Settelaghi in Lombardia, Bologna) e dell’impegno profuso da quando sono all’Ast di Ascoli.

Sono fermamente convinto che la qualità delle moderne cure chirurgiche non possa prescindere dall’aggiornamento professionale e dalla ricerca scientifica.

Tutto quello che si fa in sala operatoria e in reparto si deve basare su una rigorosa preparazione e background culturale evidence-based ed aggiornato secondo la scienza più recente.

Il binomio “struttura ospedaliera – valore dei singoli professionisti” è l’elemento di cui i pazienti dovrebbero tenere contro quando scelgono dove e da chi farsi operare.

E i due ospedali dell’Ast Ascoli sono in grado di offrire ottime tecnologie e strumentazioni all’avanguardia ai loro pazienti, come ho sempre sostenuto, senza avere nulla da invidiare a centri di eccellenza in cui ho lavorato in passato».

 

«Il riconoscimento internazionale, frutto della qualità e della quantità dell’attività di ricerca svolta dal professor Di Saverio e dalla sua equipe – ha detto il direttore generale di Ast Ascoli, Nicoletta Natalini porta alle luci della ribalta tutta l’Azienda per la quale il professionista lavora che, seppure territoriale e con preminente vocazione assistenziale, dimostra di tenere in altissimo riconoscimento l’attività di ricerca che discende dall’attività clinica svolta quotidianamente.

La ricerca ci permette di stare al passo con i tempi ed essere tra i protagonisti nel campo dell’innovazione e dello sviluppo. Il riconoscimento può essere considerato come indice indiretto ma tangibile di elevata qualità assistenziale, competenza professionale di cui tutti i cittadini del Piceno devono essere orgogliosi e fiduciosi nell’affidarsi per le loro necessità cliniche chirurgiche».


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