di Giuseppe Di Marco
Il trasporto scolastico è attivo già da due mesi, ma il Comune deve ancora mettere nero su bianco l’ordine di fornitura per la ditta che si è aggiudicata il servizio. Come mai?
Gli scuolabus sambenedettesi fanno la spola da settembre, nel rispetto della norma che prevede l’aggiudicazione tramite procedura Suam (Stazione Unica Appaltante delle Marche). Insomma, il “precontratto” c’è, ma all’appello manca ancora un tassello fondamentale per ufficializzare il rapporto di lavoro fra l’ente e la società.
La questione si innesta nelle recenti modifiche in giunta. Con la fuoriuscita di Lina Lazzari, è stato il sindaco Antonio Spazzafumo ad assumerne le deleghe ad interim, fra cui quella alla cultura. E visto che il trasporto scolastico ricade in questo settore, il vertice comunale ha deciso di osservare più da vicino il servizio oggetto di appalto, nei percorsi e nelle risorse investite. Una volta effettuato il “controllo”, si procederà a sottoscrivere l’ordine di fornitura, che è necessario avere anche ai fini del bilancio.
Pare, oltretutto, che l’aggravio di spesa prospettato per il servizio debba diminuire drasticamente. Si era detto, all’inizio, che nell’arco di tre anni sarebbero stati stanziati circa 500.000 euro in più. Ora, invece, tale aumento dovrebbe dimezzarsi. I costi sono comunque lievitati a causa della nuova procedura Suam, secondo la quale le tariffe vanno calcolate non più “a pacchetto”, ma in base al chilometraggio effettuato dai mezzi.
Da metà ottobre, quindi, è anche ripartito il bus che porta i ragazzi della scuola “Curzi” alla palestra di Via Togliatti. La tratta, inizialmente stralciata dal servizio, è stata reintegrata a seguito delle proteste di alcuni genitori.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati