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“Festival dei Borghi della Laga”, il successo di una manifestazione popolare

MANIFESTAZIONE conclusiva sabato 11 novembre al Parco della Scienza di Teramo alla presenza di rappresentanti di enti e associazioni del territorio
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di Gabriele Vecchioni

 

Sabato 11 novembre nella sala consiliare del Parco della Scienza di Teramo si terrà la manifestazione conclusiva della seconda edizione del “Festival culturale dei borghi rurali della Laga” iniziata ad aprile, con un percorso di ben 37 tappe, ognuna con una serie di manifestazioni specifiche, tutte gratificate da una nutrita partecipazione popolare.

 

Volontà degli organizzatori è stata quella di aggregare le popolazioni frammentate a seguito del sisma, contribuendo a recuperare e rilanciare questo bellissimo territorio ferito. Alla manifestazione finale saranno presenti il presidente della Provincia di Teramo, i sindaci delle Amministrazioni comunali promotrici tra cui Ascoli (con l’assessore comunale agli eventi Monia Vallesi) rappresentata nel Festival dal borgo di Castel Trosino, toccato nel percorso che comprendeva anche Santa Rufina e Villafranca. Poi membri di FederTrek, il presidente del Bim di Teramo e rappresentanti di associazioni attive sul territorio. In videocollegamento i referenti della “Direzione generale educazione, ricerca e istituti culturali” del Ministero della Cultura che hanno adottato il progetto Laga come modello partecipato di “cittadinanza attiva”. Nel corso dell’incontro saranno rivissuti i momenti più significativi del Festival con la proiezione di foto e videoclip, spazi culturali e canori.

 

Roberto Gualandri, uno degli organizzatori del ciclo di eventi: «Elemento fondante dell’iniziativa è stato quello di cercare un’interlocuzione diretta con le Amministrazioni comunali, per intraprendere un percorso condiviso continuativo, non limitato alla sola durata di un semplice contributo, ma basato su un processo partecipato sul modello dei “Patti educativi di comunità”, ovvero agli accordi tra istituzioni locali, istituzioni educative ed enti del Terzo Settore, per programmare e progettare azioni strategiche di miglioramento delle comunità, sulla base del principio costituzionale di sussidiarietà e del principio di amministrazione condivisa stabilito dal codice del Terzo Settore».

 

Ogni singola realtà, che condivideva l’intento di valorizzazione del territorio di appartenenza, si è sentita chiamata a promuoverlo con forza e si è così formata la “Rete territoriale delle comunità della Laga”, un comitato spontaneo costituito dai cittadini residenti nelle diverse frazioni rurali sparse su un ampio territorio amministrato da sei diverse Amministrazioni, ampliata da associazioni, centri di produzione culturale e diverse aziende agricole a conduzione familiare.

 

Alle varie tappe hanno partecipato 64 aziende agricole – produttrici di filiere di eccellenza, impegnate a tutelare il ricco patrimonio dell’agro-biodiversità dei Monti della Laga – con stand, degustazioni e visite guidate. Il successo del Festival è stata soprattutto la partecipazione popolare, non limitata ai soli appassionati di escursionismo e gite “fuori porta”. Oltre 2.000 le presenze nei primi trenta appuntamenti e 4.000 persone nei borghi i numeri che attestano la riuscita dell’iniziativa.

 

«E’ stata l’occasione per ristabilire la coesione sociale nelle frazioni rurali sparse, poiché ha dato la possibilità di riunire a più riprese le comunità residenti – aggiunge Gualandri – per collaborare all’organizzazione dell’evento. I risultati dei contatti intervenuti nelle settimane precedenti l’evento hanno consentito di rendere accoglienti ed ospitali i piccoli paesi, grazie al lavoro volontario di tante persone che ha ridato voce agli spazi abbandonati, già utilizzati nel passato. Ecco allora che la ripulitura di vicoli e piazzette, il ripristino di staccionate e panchine, lo sfalcio delle radure circostanti i centri abitati, l’estirpazione di erbe e rovi infestanti, la pulitura di chiese, cantine e fondaci, il recupero di mulattiere antiche, fontanili e abbeveratoi hanno permesso un risultato pregevole».

 

Il Festival, insomma, ha dunque ridato vita ai borghi semi abbandonati della Laga, con un coinvolgimento degli abitanti e degli appassionati che hanno permesso la realizzazione degli eventi e l’accoglienza dei partecipanti. Di sicuro un’esperienza da ripetere.

 

 

Al Piantone di Nardó (foto R. Gualandri)

 

Castel Trosino (foto F. Pomanti)

 

Gli straordinari paesaggi della Laga: il massiccio del Gran Sasso da Frondarola di Teramo (foto R. Gualandri)

 

Il “Parco della Scienza” a Teramo


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