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«La Whirlpool sarà l’emblema dell’atteggiamento del Governo nei confronti di insediamenti produttivi in aree strategiche»

COMUNANZA - Manifestazione di Cgil Fiom e Uil Uilm, in vista dello sciopero nazionale del 17 novembre, davanti al sito montano, oggetto della vendita, insieme al ramo europeo, alla Arcelik. Rimasta senza risposta la richiesta di convocare un apposito tavolo al Mise
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Bartomioli, Nicolai, Lanciotti e Pompei

 

In vista dello sciopero nazionale del 17 novembre, di protesta contro la manovra economica,  con iniziative – nel frattempo – atte a sensibilizzare i lavoratori, la Cgil Fiom e la Uil Uilm puntano i riflettori sullo stabilimento Whirlpool di Comunanza, dove oggi 14 novembre si sono riuniti in una manifestazione.

 

L’insediamento produttivo che copre, come indotto e dipendenti, l’area montana picena e fermana è oggetto della vendita, insieme al ramo europeo, del 75% alla Arcelik (manca solo l’ok dell’Antitrust inglese mentre c’è già quello europeo). E’ quindi in un momento particolarmente delicato, «che il Governo non può continuare ad ignorare, come sta invece facendo. Qui si tratta di un presidio istituzionale da garantire, perché ne va di mezzo il futuro di zone da tutelare sotto ogni aspetto», tuona Alessandro Pompei, segretario provinciale Cgil Fiom accompagnato dal segretario generale Cgil Barbara Nicolai e da Gianni Lanciotti, Rsu Cgil Fiom.

 

Per la Uil a Comunanza c’era pure il segretario Raffaele Bartomioli, il quale ha manifestato, anche a nome dei colleghi, la preoccupazione alimentata dall’incertezza su quello che accadrà e sui nuovi piani industriali.

 

Bartomioli e Pompei puntano ancora il dito sul Governo, sul Mise in particolare, più volte chiamato a convocare un tavolo di lavoro, «che però non c’è mai stato – affermano – dando chiara dimostrazione di non avere a cuore le sorti di 5.000 lavoratori in Italia». 

 

«E’ fondamentale, ancora di più in un territorio svantaggiato ed a rischio spopolamento – interviene la Nicolai – pensare a politiche occupazionali e alla giusta retribuzione, che possano garantire lo sviluppo, non solo il futuro».

 

«La Whirlpool – conclude Pompei – non è l’unica azienda oggetto di vendita in Italia e pertanto sarà l’emblema di come il Governo intende porsi nei confronti della tutela del lavoro, qui come in altre aree dove la crisi occupazionale corrisponde alla “fine”». 

m.n.g.

 

FOTOGALLERY di Francesco Massi


© RIPRODUZIONE RISERVATA

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