di Bruno Ferretti
(fotoservizio Edo)
In alto i cuori. L’Ascoli si salva e resta in Serie B. Per il popolo bianconero è una notte di festa dopo giorni, settimane, mesi di dubbi e sofferenze. All’Entella, fiera rivale fino all’ultimo atto, va l’onore delle armi per aver saputo lottare coraggiosamente fino alla doppia sfida playout, prima di ammainare bandiera. I liguri escono di scena senza sconfite, con un doppio 0-0 che li condanna in virtù della peggiore classifica. Per l’Ascoli si chiude bene una stagione iniziata male e proseguita fra alti e bassi, ma sempre nelle retrovie. La salvezza ad un certo punto sembrava un traguardo impossibile, tanto era il distacco, e invece… Alla squadra di Cosmi, pur con tutti i difetti di qualità e le carenze strutturali, va riconosciuto il merito di non aver mai mollato la presa continuando a crederci con grande forza di volontà. E all’ultimo atto centra il sospirato obiettivo.
Ma nella notte della festa per la raggiunta salvezza, come annunciato, scatta anche la contestazione dei tifosi nei confronti della dirigenza e anche del patron Bellini. Decine, centinaia, forse migliaia, entrano in campo per festeggiare i bianconeri ma anche per lanciare i cori di contestazione. Chiedono di cambiare registro e dirigenza. Chiedono una squadra che non debba salvarsi ai playout rischiando l’osso del collo. Come dargli torto?
Per il terzo anno consecutivo della gestione Bellini (in un box della tribuna con la moglie Marisa) l’Ascoli evita la retrocessione in extremis. Ma quanta paura. Due anni fa salvo all’ultima giornata (0-0 a La Spezia), lo scorso campionato alla penultima (0-1 a Bari), stavolta addirittura ai playout. Tre anni trascorsi fra preoccupazioni e timori. A fare i conti con la classifica, fra un punto in più o uno in meno. Auguriamoci che questo non si ripeterà e che dal prossimo campionato l’Ascoli possa tornare ad essere più competitivo. L’imponente cornice di pubblico (10.360 paganti) e un tifo da Serie A dovrebbero spingere e convincere il patron Bellini ad alzare l’asticella. Se sarà ancora lui al comando della società.
La posta in palio è altissima e la tensione si taglia a fette. In campo e sugli spalti. Il primo tiro di Kanoutè (14′) esce di poco, in campo c’è sostanziale equilibrio. Nessuno vuole rischiare e per registrare un’altra conclusione bisogna arrivare al 34′ con una combinazione Mogos-Addae-Mogos e tiro deviato in angolo da Paroni. Il primo tempo si chiude con una parata a terra di Paroni sul rasoterra di Baldini che avrebbe fatto meglio a servire Pinto, meglio piazzato alla sua sinistra.
In avvio di ripresa l’Entella sostituisce il terzino Aliji con De Luca per aumentare la sua potezialità offensiva, l’Ascoli risponde con il cambio Baldini-D’Urso senza modificare l’assetto tattico. Clemenza sfiora il bersaglio (13′) con un sinisro dal limite. I liguri cambiano anche Gatto (al “Del Duca” da ex) con Icardi. E al 18′ vanno molto vicini al gol con un colpo di testa dell’avanzato Benedetti sulla punizione-cross di Aramu. Tremano i liguri al 29′ quando il tiro di Clemenza viene deviato sul palo da Paroni e finisce in angolo. Il duello si rinnova poco dopo e stavolta il portiere si salva con i piedi.
Il finale è molto teso con emozioni forti da sconsigliare ai deboli di cuore. Ogni palla che piove in area, da una parte e dall’altra, può essere quella decisiva. Cinque i minuti di recupero che poi diventano quasi sei per il cambio (Clemenza-De Santis). Mogos è una macchina da guerra che non conosce stanchezza ed effettua un paio di ripartenze che entusiasmano i tifosi. Al 47′, in mischia, la palla arriva ad Aramu che da pochi passi calcia male e Agazzi ci mette una pezza. Era una palla-gol. Per l’Entella sarebbe stata la salvezza, per l’Ascoli una beffa atroce. La partita si chiude pari e senza reti come all’andta. La festa bianconera inizia al “Del Duca” e si allarga in tutta la città.
ASCOLI (3-5-2): Agazzi; Padella, Mengoni, Gigliotti; Mogos, Addae, Kanoutè, Baldini (8’st D’Urso), Pinto (33’st Mignanelli); Clemenza (48’st Ivan De Santis), Monachello. A disposizione: Lanni, Perri, Florio, Martinho, Parlati, Castellano, De Feo, Tassi, Ganz. Allenatore: Cosmi.
ENTELLA (3-4-1-2): Paroni; Pellizzer, Benedetti, Cremonesi (32’st Acampora); Gatto (15’st Icardi), Ardizzone, Troiano, Aliji (6’st De Luca); Crimi; Aramu, La Mantia. A disposizione: Iacobucci, Eros De Santis, Belli, Ceccarelli, Llullaku, Di Paola, Petrovic, Currarino, Brivio. Allenatore: Volpe.
Arbitro: Nasca di Bari (assistenti Fiore e Dei Giudici, 4° ufficiaale Margani, arbitri addizionali Aureliano e Marinelli).
Note: spettatori paganti 10.360 per un incasso di 73.028. Ammoniti: Kanoutè (A), Padella (A), Benedetti (E) e Aramu (E) tutti per gioco falloso, Crimi (E) per comportamento non regolamentare. Al 23’st allontanato dalla panchina il team manager dell’Ascoli, Mirko Evangelista. Angoli 5-2 per l’Ascoli. Recupero: 1’+6′.
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