di Andrea Ferretti
«I questori di Ascoli e Ancona poco interessati agli accompagnamenti dei tifosi?». E’ la domanda che si pongono, preoccupati ma nello stesso tempo molto arrabbiati, i segretari del sindacato di Polizia Sap. A far sentire la propria voce sono quelli della provincia di Ascoli (Massimiliano d’Eramo) e di Ancona (Filippo Moschella).
Lo fanno prendendo spunto da quanto accaduto lo scorso fine settimana, ma la loro disamina parte da lontano. Da ciò che accadde quasi un anno fa. Era l’8 gennaio 2023 quando lungo l’autostrada A1, nell’area di servizio di Badia al Pino si scontrarono violentemente i tifosi della Roma diretti a Milano per la partita contro il Milan e quelli del Napoli che si stavano recando a “Marassi” per la gara contro il Genoa. Il destino volle che in quello stesso luogo l’11 novembre 2007 perse la vita Gabriele Sandri, tifoso della Lazio, ucciso da un colpo di pistola sparato da un poliziotto. All’Autogrill Badia al Pino si verificarono tafferugli tra tifosi laziali diretti a Milano per Inter-Lazio e quelli della Juventus.
«Dopo gli scontri di un anno fa tra tifosi della Roma e del Napoli – dicono i due rappresentanti del Sap – nell’opinione pubblica salì la solita rabbia di vivere nel “paese del giorno dopo”. Ma oggi, a distanza di quasi dodici mesi, sembra che ci si sia dimenticati di tutto ciò che accadde. Sembra quasi che i vertici della Polizia delle province di Ascoli e di Ancona non vedano l’utilità dei servizi di “accompagnamento in sicurezza” (tradotto “scorta”, ndr) ai tifosi, nonostante le circolari ministeriali siano abbastanza chiare sulla loro attuazione per evitare anche reati predatori nelle aree di servizio delle autostrade, ma soprattutto per scongiurare scontri tra le opposte tifoserie lungo le strade percorse durante i viaggi».
Ma eccoci al presente. Ovvero a quanto avvenuto nel pomeriggio di sabato scorso, il 25 novembre. «Erano ben ottocento i tifosi dell’Ascoli diretti Reggio Emilia (Reggiana-Ascoli la partita in questione, ndr) – aggiungono – e la Questura di Ascoli ha deciso di farli accompagnare da soli quattro poliziotti. Non solo, ma la Questura di Ancona non ha previsto nessun “accompagnamento in sicurezza” per gli oltre ottocento tifosi dell’Ancona diretti a Ferrara per la partita contro la Spal. Non c’è bisogno di spiegare al cittadino, ma soprattutto agli addetti ai lavori, cosa sarebbe potuto accadere se le due tifoserie fossero entrate in contatto in un’area di servizio».
Tutto questo, nonostante le tifoserie dell’Ascoli e dell’Ancona non siano famose per essere particolarmente amiche. Sabato hanno percorso lo stesso tratto autostradale della A14, con relative soste agli autogrill. Incredibile ma vero. Per fortuna è andata bene.
L’attacco del Sap è diretto e molto forte. Massimiliano d’Eramo e Filippo Moschella non usano giri di parole e vanno diritti al punto: «Questi “ragionieri” della Polizia di Stato, che in caso di incidenti probabilmente sarebbero fra i primi a cercare un capro espiatorio e a pronunciare il classico “ve lo avevamo detto”, pare abbiano dimenticato il valore della prevenzione. Quest’ultima è un’attività essenziale per chi fa ordine pubblico e sicurezza. E’ un’attività che, ad esempio, non va certo d’accordo con l’apparire sui media».
Il Sap conclude il suo sfogo con una provocazione, esortando i questori di Ascoli e Ancona, Giuseppe Simonelli e Cesare Capocasa «ad avere il coraggio di dire alle rispettive cittadinanze che la Polizia di Stato nelle Marche, anche per le poche risorse a disposizione, non è più in grado di garantire la sicurezza pubblica al passaggio delle tifoserie».
Tanto per restare in tema, e restando nella provincia di Ascoli, domenica da San Benedetto è pronto a muovere un esercito di tifosi rossoblù. Potrebbero essere addirittura 1.300 le persone pronte ad imboccare la A14 per raggiungere Campobasso.
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