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Allerte meteo, Stangoni chiede chiarezza: «Sindaci lasciati soli a gestire le emergenze»

IL PRIMO CITTADINO di Acquasanta Terme cita l'esempio dell'ultimo allertamento "arancione" relativo al vento: «C’è chi ha chiuso i parchi, chi ha chiuso le scuole, chi non ha chiuso nulla. I cittadini non hanno idea di cosa accada e le amministrazioni procedono a tentativi non avendo strumenti tecnici e strutture a supporto»
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«Molto frequentemente i Comuni ricevono i bollettini con i messaggi di allerta meteo dalla Regione e altrettanto frequentemente nasce il problema su quali provvedimenti adottare. Nelle ultime settimane è stato emblematico l’allertamento “arancione” per il vento; di conseguenza c’è chi ha chiuso i parchi, chi ha chiuso le scuole, chi non ha chiuso nulla. I cittadini non hanno idea di cosa stia succedendo e le amministrazioni comunali procedono a tentativi non avendo strumenti tecnici e strutture a supporto che possano determinare azioni ad hoc. E i piani di Protezione civile comunale non possono entrare in questi dettagli operativi».

il sindaco di Acquasanta Terme Sante Stangoni

 

Il sindaco di Acquasanta Sante Stangoni cita un altro esempio: la partita di calcio di Seconda categoria tra la squadra locale ed il Castignano, in programma sabato scorso, che non si è giocata perché il primo cittadino castignanese ha chiuso gli spazi pubblici.

 

«Se però la partita fosse stata in calendario dai noi, si sarebbe giocata – conferma Stangoni -. Tutto nasce dal problema ancora più ampio delle assunzioni di responsabilità nel caso in cui “succedesse qualcosa”. Quotidianamente leggiamo gli articoli su avvisi di garanzie, denunce e azioni nei confronti dei sindaci che sfortunatamente si trovano a vivere episodi legati alle evenienze metereologiche. Questo meccanismo sta diventando insostenibile, è necessario mettere in atto delle misure e degli approcci comuni che siano di aiuto alle nostre comunità e di tutela nei confronti degli amministratori».

 

«Non è pensabile che in territori complessi come i nostri, in caso di neve, vento, pioggia ci siano Comuni che fanno ordinanze, altri che non mettono in atto nessuna misura e i cittadini che iniziano a vivere queste situazioni come delle commedie teatrali – è la prosecuzione -. Immaginiamo i tanti Comuni confinanti, in uno forse c’è la scuola aperta e nell’altro è tutto chiuso. Da una parte il sindaco ha fatto bene perché così si è tutti tranquilli, dall’altra il sindaco sta bloccando la vita sociale ed economica costringendo le famiglie a trovare soluzioni e perdere giornate di lavoro. Come possiamo continuare a gestire i nostri territori così? Chiediamo un aiuto per trovare una risposta che sia seria e sostenibile, l’alternativa è di assistere a sempre e più frequenti azioni di blocco della vita pubblica e a paralisi operative».

Alberi caduti a causa del vento forte

 

«Occorre predisporre una linea guida che indichi ai Comuni cosa fare in caso di un determinato evento e di allertamento, dare regole semplici e chiare ricordando che gli eventi naturali sono parte della nostra vita e non sempre possono essere arginati con una ordinanza del sindaco – va avanti Stangoni -. Occorre riportare anche le responsabilità ai giusti livelli e coinvolgere tutti gli attori della pubblica amministrazione e del governo per ribadire che non è necessario trovare nel sindaco il capro espiatorio di ogni emergenza. Anche i cittadini devono comprendere quali sono le responsabilità personali e collettive».

 

«Abbiamo urgente bisogno di riprendere questo approccio alle emergenze in maniera sobria e costruttiva per evitare di gestire le nostre comunità in maniera arbitraria, destrutturata e spesso improvvisata – conclude il sindaco di Acquasanta -. Abbiamo bisogno di una condivisione di responsabilità e non di essere lasciati soli di fronte alle evenienze che gli eventi naturali possono provocare. Auspico un intervento delle autorità competenti per aiutarci a svolgere il nostro lavoro con professionalità, evitando di scadere nell’improvvisazione dettata dalla paura di dover pagare a caro prezzo e sulla nostra pelle ogni cosa che possa accadere anche e soprattutto fuori dal nostro controllo».

 


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