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Massi rilancia: «Senigagliesi nostro al 90%», ma critica i social dell’Atletico Ascoli per i fuochi d’artificio

SERIE D - A San Benedetto onda lunga per il pareggio casalingo dopo il vantaggio per 2-0. Analisi tattica e sulla "carenza di sostituzioni" nelle partite incriminate: Avezzano, Chieti, Campobasso, Atletico Ascoli. Il presidente interviene sul calciomercato (attesi anche Esposito e Tourè) e critica gli avversari per la gestione della comunicazione
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Vittorio Massi (foto US Sambenedettese)

 

di Pier Paolo Flammini

 

Pesa ancora il 2-2 interno con l’Atletico Ascoli, al termine di una gara in cui, per la prima volta dall’inizio del campionato, Sirri e compagni hanno veramente sofferto a livello tattico. Più nel primo tempo, va detto, quando tuttavia la Samb ha chiuso (immeritatamente) in vantaggio sul 2-0, mentre nella ripresa la gara si trascinava stancamente. A questo punto, considerato i precedenti, troppo stancamente. E così ad essere sostituiti sono stati il capocannoniere della squadra, Tomassini, e il leader difensivo ma non solo, Sirri, a causa di un dolore alla schiena.

 

La tifoseria ha puntato l’indice su mister Lauro, reo di non aver apportato le dovute modifiche all’assetto tattico: stavolta non ci sono giustificazioni, l’ingresso di Scimia era atteso almeno – a voler esser tardi – qualche minuto prima della rete di Ciabuschi che ha riaperto i giochi, perché la Samb si era abbassata troppo a partire dal 35′ minuto. Alessandro, Battista e Cardoni erano visibilmente stanchi, Arrigoni in giornata no (o meglio, intrappolato dalla gabbia pensata dall’ottimo mister Seccardini, pur squalificato, con Vechiarello e Olivieri a rendergli la vita difficile), Barberini stanco anche lui.

 

E mentre l’Atletico al 35′ del secondo tempo effettuava il quinto cambio, la Samb contemporaneamente toglieva Sirri per mal di schiena per Pezzola, secondo cambio (altrimenti si sarebbe rimasti a uno). Forze fresche superiori, come già accaduto a Campobasso (Persichini), a Chieti (tre cambi fatti, due dopo il 40′), ad Avezzano (tre cambi, uno per infortunio a Sbardella all’ottavo minuto): tutte le partite costate gol, e punti, negli ultimissimi minuti.

 

Per confermare quanto scritto, l’unica “rimonta” della Samb nei minuti finali è arrivata con il Fossombrone, con il gol di Lonardo al 46′ della ripresa: in quell’occasione erano stati eseguiti tutti e cinque i cambi e l’azione della vittoria è arrivata con interventi di Scimia, Paolini, Alessandro e Lonardo, tutti nuovi entrati.

 

Elementi che fanno riflettere, e appunto il «totale controllo» che spesso la Samb sembra avere nel secondo tempo e citato da Lauro si è rivelato alla prova dei fatti un pericoloso autogol di gestione, anche per via del divario di sostituzioni con le avversarie.

 

Certo, vedendo le vittorie tirate e in qualche caso fortunose delle avversarie dirette (ieri tutte hanno guadagnato tre punti), ci poteva stare, per una volta, che anche la Samb vincesse senza merito. Invece in questo girone di andata i rossoblù sembrano doversi sudare ogni risultato.

 

La tifoseria deve anche capire un passaggio: la vittoria del campionato è importante ma la Samb sta gettando e deve gettare le basi per la propria crescita sottotraccia, ovvero marketing, stadio e settore giovanile. Se per lo stadio la situazione è in stallo (ma, crediamo, ad anno nuovo le carte dovranno essere scoperte da tutti), il settore marketing sta lavorando al meglio (venerdì incontro con tutti i partner a Cupra Marittima) mentre per il settore giovanile uomini come Max Fanesi e Stefano De Angelis potranno adeguatamente aiutare a una crescita fondamentale che tuttavia ha bisogno di alcuni anni per dare i propri frutti. Ci vuole, dunque, pazienza.

 

MASSI – Durante la trasmissione Cuore D Calcio in onda su Vera Tv tantissimi i messaggi di critica all’allenatore, per cui è intervenuto il presidente della Samb Vittorio Massi: «Sto male per come è andata la partita, ci soffro – ha esordito – Ma occorre andare avanti, anche perché è la prima volta che subiamo il gioco degli avversari e per una volta può succedere. Ma, certo, non si deve ripetere».

 

Massi ha ribadito la massima fiducia a mister Lauro, e ci mancherebbe: la squadra è sempre prima e comunque nel gruppo delle pretendenti per la vittoria ed è quella che ha perso meno di tutte, una sola volta.

 

Tuttavia la società è ben conscia degli interventi necessari in fase di mercato. Massi si è sbilanciato: «Per Senigagliesi al 90% è fatta, e lo testimonia il fatto che la Recanatese domenica lo ha lasciato in panchina. Però viene dai professionisti per cui potrà giocare soltanto a gennaio».

 

Gli altri due nomi sono il fantasista Vittorio Esposito, per il quale in settimana potrebbero esserci novità, e il giovane francese Tourè, classe 2005, che nelle intenzioni dello staff tecnico potrebbe alternarsi con Cardoni in modo da poter giocare con un 4-3-3 con Tomassini, Senigagliesi e Alessandro/Battista in attacco. Senigagliesi all’occorrenza potrebbe anche giocare come centrocampista avanzato, sempre nel 4-3-3, in modo da garantire quelle incursioni offensive che mancano in Barberini e Arrigoni e che erano ricercate in Paolini, infortunato (motivo che ha portato Lauro a giocare col 4-4-2 o 4-2-4).

 

Massi nel suo intervento si è però lamentato della comunicazione social dell’Atletico Ascoli: «Ho buonissimi rapporti con la società e con il presidente Graziano, e in settimana la Questura ha lavorato benissimo per evitare qualsiasi problema. Ma mi hanno detto che sulle pagine social dell’Atletico Ascoli hanno condiviso le immagini dei fuochi d’artificio sparati dai tifosi al ritorno del pullman ad Ascoli. I tifosi possono fare ciò che vogliono ma che l’Atletico diffonda queste immagini l’ho trovato vergognoso».

 

 


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