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Venamartello e il tempio misterioso, ecco le telecamere di “Linea Verde”

ACQUASANTA TERME - La spettacolare ed inedita opera in travertino di Lavinio Velenosi finalmente svelata al pubblico dopo oltre 20 anni. Per l'occasione arriva la trasmissione Rai, la puntata in onda a gennaio. La soddisfazione del sindaco Stangoni: «Un motivo in più per visitare il nostro territorio»
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Le telecamere di “Linea Verde” davanti al tempio

 

di Luca Capponi

 

Già di per sé Venamartello offre scorci unici, dal Vettore a Monte Piselli, a dominare la valle del Tronto. Ma da oggi la frazione, e tutto il territorio di Acquasanta Terme, offrono un motivo in più per una suggestiva visita. Tanto da attirare le telecamere Rai di “Linea Verde“, arrivate nella giornata di venerdì per un servizio tutto dedicato ad una splendida quanto sconosciuta opera d’arte, la cui puntata verrà trasmessa il prossimo 30 gennaio alle 12,20 sui Rai Uno.

 

Il merito è della verve di Lavinio Velenosi e dello spettacolare “Tempio della Grande Madre”, una bellezza rimasta per troppo tempo nascosta da lui pensata e realizzata più di venti anni fa. Tutto completamente in travertino, la pietra locale, il tempio, con le sue sculture e i suoi affreschi, trascina il visitatore indietro nel tempo, tra l’antica Grecia e la Roma caput mundi. 

Lavinio Velenosi

 

«Un posto bellissimo, poco noto, ma che a da oggi diverrà finalmente visitabile grazie alla disponibilità di Lavinio, che ringrazio anche e soprattutto per averlo dedicato a tutte le donne, figlie della grande Madre- conferma il sindaco Sante Stangoni -. Ritengo importante dunque inserire questa tappa tra le tante imprescindibili di Acquasanta e dintorni. Si tratta indubbiamente di altro passo avanti per rendere il territorio più vicino a chi ama la montagna e i nostri stupendi borghi». 

Uno dei dipinti interni

E se da una parte proprio in questi giorni il Comune ha ufficializzato il calendario degli eventi natalizi, dove svettano i presepi itineranti realizzati proprio nelle frazioni (leggi qui), dall’altra i motivi per fare un giro da queste parti, sostenendo così anche le zone della nostra provincia più colpite dal sisma, non mancano di certo. Soprattutto per chi ama immergersi nella natura e nella storia; provare per credere uno dei nuovi percorsi riqualificati nell’ambito del progetto delle antiche vie mulattiere, oltre 150 chilometri di sentieri che si snodano tra le 54 frazioni dell’Acquasantano, in mezzo a boschi, mulini, castelli ed abbazie.

 


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