di Federico Ameli
Di fronte alle molteplici avversità che da tempo condizionano in negativo la quotidianità professionale di chi, con passione e competenza, lavora la terra del Piceno e del Fermano per produrre vino, Vinea e Apima fanno rete unendo le forze in nome del territorio e delle sue eccellenze.
Nel pomeriggio di ieri, venerdì 15 dicembre, la società cooperativa agricola e la delegazione di Ascoli e Fermo dell’Associazione Provinciale delle Imprese di Meccanizzazione e Agricole hanno dato vita a un interessante convegno dedicato all’approfondimento di due temi quantomai attuali per viticoltori e agromeccanici, rappresentati dall’ormai annosa difficoltà nel reperire manodopera e dai più recenti cambiamenti climatici che, sempre più frequentemente, si manifestano sotto forma di eventi meteorologici potenzialmente devastanti per le colture locali.
Come evidenziato in apertura dal moderatore Pompilio D’Angelo (Direzione Vinea), l’incontro andato in scena negli spazi dell’Enoteca regionale di Offida ha rappresentato l’occasione ideale per presentare ai componenti delle due associazioni un importante protocollo siglato da Vinea e Apima.
Per migliorare il servizio offerto ai produttori e alle imprese di meccanizzazione, le due realtà del territorio hanno messo nero su bianco la volontà di avviare un dialogo tra il mondo viticolo e quello della meccanizzazione per sopperire alla carenza di manodopera qualificata, valorizzare il ruolo degli operatori agricoli e cercare di individuare delle soluzioni comuni per gestire al meglio l’emergenza climatica e le sue ripercussioni sul territorio.
«L’avvio di questa collaborazione potenzialmente molto fruttuosa è per me motivo di grande soddisfazione – commenta Luigi Massa, sindaco di Offida, nell’introdurre i lavori del convegno – Conosco bene l’associazione Vinea e sono lieto di questo sodalizio con una realtà come Apima per fare rete in settori trainanti, nel Piceno come nel Fermano.
Serve un’azione concreta, anche con il sostegno delle istituzioni, chiamate a svolgere un ruolo prezioso da facilitatori, per mettere in campo competenze e responsabilità e raggiungere l’obiettivo, sulla scia dell’esempio virtuoso di realtà attive da sempre nel settore come Vinea e Apima».
«Le difficoltà sul piano climatico sono piuttosto complesse da affrontare – sottolinea il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, che insieme al collega Massa ha portato il suo saluto agli imprenditori presenti – Per quanto riguarda l’impiego della manodopera, invece, l’agricoltura è stata tra i primi settori a fare i conti con una problematica che oggi investe gran parte del nostro tessuto economico. Come Amministrazione comunale, a Fermo abbiamo pensato di riqualificare una struttura abbandonata da decenni, l’ex mercato coperto, dove daremo vita a una vera e propria università delle professioni, con particolare attenzione al settore del food e all’artigianato.
C’è una comune volontà di collaborare per colmare la lacuna formativa che oggi condiziona le imprese e i giovani del territorio».
Per entrare nel vivo dell’argomento, il cavalier Ido Perozzi, presidente di Vinea, ha condiviso con una nutrita platea di viticoltori e agromeccanici una relazione incentrata sull’impegno quotidianamente profuso dalla cooperativa per arginare le problematiche che affliggono il settore e offrire nuove prospettive di sviluppo.
«La situazione è decisamente complessa – esordisce Perozzi – Basti pensare alla peronospora: abbiamo chiesto in tempo utile alle istituzioni di sostenere le imprese, che hanno poi comunicato alla Regione i danni subiti alla produzione. Secondo le stime, le perdite nelle province di Ascoli e Fermo ammontano a circa 60 milioni di euro.
Come Vinea chiediamo da tempo un immediato aiuto regionale per contrastare fenomeni di questa natura attraverso il blocco dei mutui per almeno un anno, agevolazioni sui tassi di interesse ed esenzione dai pagamenti previdenziali per un minimo di un’annualità.
Nei primi sei mesi dell’anno l’esportazione è diminuita del 6/7%, con un contestuale calo del consumo su scala nazionale che si aggira sul -10%. C’è bisogno di un progetto di ampie vedute, in grado di analizzare il mercato e coinvolgere in diverse iniziative buyer e addetti ai lavori per promuovere i nostri prodotti.
A proposito di turismo enogastronomico – prosegue – abbiamo presentato un progetto sui percorsi del gusto, che mettesse insieme produttori, ristoratori ed eccellenze del territorio in un disciplinare in grado di tutelare i prodotti di punta del nostro territorio.
Sono particolarmente orgoglioso della convezione che unisce Vinea e Apima: insieme continueremo a lavorare per portare avanti una collaborazione nel pieno interesse delle imprese associate e del territorio».
Dopo un interessante dibattito animato da Federico Rinaldi (agente Itas Verona) e dagli imprenditori presenti dedicato all’analisi degli strumenti assicurativi di tutela contro gli agenti atmosferici a disposizione delle aziende, il dottor Piero Postacchini, consulente di Apima, si è soffermato sulla necessità di contrastare lo sfruttamento del lavoro in agricoltura.
«L’intesa raggiunta questa sera, nell’animo già da tempo, contribuirà ad agevolare la proposta di soluzioni adeguate per prevenire un’economia circolare – afferma Postacchini – L’accordo porterà senza dubbio a un miglioramento della gestione sia in ambito vitivinicolo che agromeccanico, due settori accomunati da una forte difficoltà nel reperimento della manodopera.
È necessario creare le condizioni adeguate per rivolgersi agli operatori tenendo conto delle esigenze e delle caratteristiche del territorio, stimolando la formazione degli operatori per accrescerne le capacità, con la possibilità di collaborare anche con gli istituti tecnici per raggiungere lo scopo.
Siamo in presenza di imprese molto avanzate e, quelle agrarie, che necessitano di servizi meccanico-agrari di qualità e, in questo senso, la convenzione tra Vinea e Apima consentirà di prevenire il ricorso a collaborazioni spesso al limite della legalità, con formule anomale e pericolose in materia legale».
A chiudere il cerchio su un pomeriggio di condivisione e di confronto, dopo la firma e la ratifica ufficiale del protocollo, è stato poi Andrea Morroni, direttore di Apima Ascoli e Fermo, che nel suo intervento ha rievocato le premesse che hanno portato a uno storico accordo.
«Un anno fa sono stato invitato dalla Vinea e, nell’occasione, il presidente e il direttore mi hanno chiesto di cosa mi occupassi – ricorda Morroni – Approfondendo l’argomento nel corso della cena, ci siamo proposti di creare un rapporto sinergico che portasse benefici effettivi a entrambe le strutture e, soprattutto, ai rispettivi soci. Ci siamo ritrovati qualche settimana fa per dare seguito a quanto concordato, provvedendo alla stesura di questa convenzione.
L’obiettivo di Apima, che nasce ad Ascoli nel 1945, è sempre stato garantire una specifica tutela alla categoria degli agromeccanici, fornendo agli associati le informazioni e i servizi necessari per svolgere la propria attività.
Siamo convinti che agromeccanici e viticoltori debbano poter contare su una rappresentanza efficiente e non di facciata. Per questo, Apima si impegna a portare avanti tutela sindacale e servizi indispensabili per risolvere le problematiche che emergono nella quotidianità professionale dei soci, offrendo consulenza e risposte puntuali su temi come la circolazione stradale dei veicoli agricoli, l’accesso al credito, la contabilità e l’assistenza tributaria.
L’agromeccanico, come dico sempre – conclude – impatta poco sull’ambiente e certifica la salubrità delle produzioni. Questo convegno rappresenta l’occasione perfetta per promuovere ulteriormente la collaborazione tra due categorie di impresa profondamente legate tra loro».
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