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Iole Mazzone, debutto al cinema: «”L’età giusta” e il racconto dei nostri nonni»

CINEMA - La 22enne attrice ascolana è tra i protagonisti della nuova pellicola diretta da Alessio Di Cosimo. Nel cast Valeria Fabrizi, Alessandro Bertoncini, Giuliana Lojodice, Paola Pitagora, Giuseppe Pambieri e Gigliola Cinquetti. Su Paramount+ dal 24 dicembre. L'esperienza sul set ed il ricordo del nonno Carlo: «Coi nipoti la distanza è solo nell'età, fortunata a vivere un'esperienza del genere»
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di Luca Capponi 

 

Sembra un segno del destino. Nel suo film di debutto al cinema, il tema centrale è quello del rapporto tra nonni e nipoti. Tra due generazioni solo apparentemente agli opposti, che in realtà hanno molto più in comune di quanto si possa pensare.

 

La pellicola, disponibile su Paramount+ dal prossimo 24 dicembre, si intitola “L’età giusta” ed è prodotta da prodotta da 102 Distribution. All’interno dell’altisonante cast, composto da Valeria Fabrizi, Alessandro Bertoncini, Giuliana Lojodice, Paola Pitagora, Giuseppe Pambieri e Gigliola Cinquetti, spicca Iole Mazzone.

Iole in una scena del film

 

A un anno di distanza esatto dall’uscita di “Come un padre”, il docufilm dedicato al mitico nonno Carlo Mazzone, le 22enne attrice ascolana torna dunque sullo schermo. Stavolta con un personaggio a tutto tondo, in una commedia dolce amara diretta da Alessio Di Cosimo, già dietro la macchina da presa nella storia che descrive l’epopea calcistica del “sor magara”.

 

“L’età giusta”, invece, racconta la vicenda di quattro donne ottantenni che non si arrendono al tempo che passa e hanno due giorni per far crescere un ragazzo che non vuole diventare adulto, e che si imbarcheranno per un fine settimana dove nulla andrà come previsto. La fine del viaggio sancirà il passaggio all’età adulta del ragazzo e restituirà alle donne lo spirito giusto per fare ancora progetti, nonostante l’età.

 

«Si tratta del primo film dove do vita a un personaggio che ha un nome, Giulia, e un ruolo chiave all’interno della storia – conferma Iole -. Giulia è una ragazza curiosa, coraggiosa, affamata di vita, pronta a raccogliere più esperienze possibile, una persona che si riconosce negli ideali che la animano. Il suo è un personaggio molto importante perché rappresenta, insieme al protagonista, aspetti importanti del mondo giovanile attuale. Anche il loro rapporto coi nonni è fondamentale, poiché tratteggia dinamiche tra età lontane, ed è interessante vedere come alla fine tutta questa diversità non ci sia, filtri e muri sociali cadono, nella storia e sul set».

L’agguerrito cast delle protagoniste

 

Anche se a livello cronologico si tratta della seconda collaborazione tra Iole e Di Cosimo, in realtà…non è così.

 

«Effettivamente sarebbe la prima, il provino risale infatti ad alcuni anni fa, poi tutto si è bloccato a causa del Covid e i tempi si sono allungati – conferma l’attrice -. Nel frattempo, quando Alessio ha scoperto che ero la nipote di Mazzone, si è concretizzato in tempo più breve il docufilm. Non sono stata scelta per il cognome, lo dico perché ne vado fiera. Alessio è un regista talentuoso, di cui ho apprezzato sempre la calma e serenità che trasmette, come un leader che ha la capacità di far fiorire la vena di attori e della troupe».

 

E a proposito di attori, il cast si contraddistingue per l’esperienza delle forze in campo, tutta gente che tra cinema, teatro e tv vanta curriculum che solo a leggerli fanno venire le vertigini: Gigliola Cinquetti è la più “giovane” del gruppo (nata nel 1947), poi ci sono Valeria Fabrizi (1936), Paola Pitagora (1941), Giuliana Lojodice (1940) a cui si aggiunge Giuseppe Pambieri che è del 1944.

Con Alessandro Bertoncini

 

«Ho partecipato alle riprese durante i primi quindici giorni, in un agriturismo di Narni, in Umbria – continua -. Ho vissuto un’esperienza bellissima, caratterizzata da grande ansia da prestazione ma anche da tanto divertimento in un ambiente dinamico, aperto e piacevole. Ho avuto l’opportunità di affacciarmi in questo mondo e confrontarmi con attrici che hanno una grande carriera alle spalle. È stato fondamentale e formativo vederle all’opera, professionali e convinte di quello che fanno, non smettono mai di aggiornarsi e di lasciar fluire propria vena artistica con energia e simpatia disarmanti. Sono stata fortunata».

 

Inevitabile, infine, una riflessione sul rapporto coi nonni, parte fondamentale del film ed anche della vita di Iole, a pochi mesi dalla scomparsa di Carlo Mazzone, il decano degli allenatori di calcio venuto a mancare lo scorso 19 agosto.

 

«A un certo punto del film Giulia dice: “Quello che ci lasciano i nonni non va buttato via – conclude Iole -. Non abbiamo modo di conoscerli per quello che hanno fatto e per le scelte che hanno compiuto ma gli vogliamo bene a prescindere perché sono parte di noi, credo che questa sia una magia della vita. Nonno Carlo mi ha lasciato tantissimo, la sua più che una perdita è stata il ritrovamento di un grande tesoro fatto di affetto, amore, energie positive, stima. Faccio mia la sua più grande ambizione, quella di farsi ricordare come persona per bene, l’ha sempre voluto e ci è riuscito: continuo a sentirlo vicino ed è bello, perché non ci si sente mai soli».

 

 

 


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