di Pier Paolo Flammini
Il 23 dicembre 1970 il motopeschereccio sambenedettese “Rodi“, di ritorno da Venezia, affondò nelle acque di fronte a Grottammare, mentre era in procinto di raggiungere il porto di San Benedetto. Furono 10 le vittime, e l’impossibilità (o incapacità) di recuperare i corpi intrappolati all’interno dello scafo provocò una rivolta popolare.
Da 15 anni la data del 23 dicembre è stata scelta dall’Amministrazione Comunale come momento di ricordo per tutte le vittime del mare sambenedettesi. Le ricerche storiche di Giuseppe Merlini sono andate a ritroso fino al 1623, data di cui si ha notizia del primo morto in mare sambenedettese: Giovanni Menti, le cui spoglie furono ritrovate sulla spiaggia di Grottammare. Menti venne riconosciuto perché indossava un medaglione con l’effigie di San Benedetto Martire.
Il sindaco di San Benedetto, Antonio Spazzafumo, di fronte al monumento “Il mare, il ritorno” di Paolo Annibali, posto sulla banchina del porto di San Benedetto, ha dichiarato: «Insieme al Circolo dei Sambenedettesi celebriamo il rito del ricordo commemorando anche le cosiddette tombe azzurre, ovvero i caduti in mare di cui non è stato ritrovato il corpo. Molto resta ancora da fare per la sicurezza, nonostante i progressi: anche mio padre, negli anni ’70, ha lottato per estendere i diritti dei marinai. Ricordo in questa occasione Giuseppe Spampanato, scomparso poche settimane fa, che si era prodigato per la marineria di San Benedetto».
Presenti anche la comandante della Capitaneria di Porto Alessandra Di Maglio, il deputato Giorgio Fede, Aurora Bottiglieri in rappresentanza della Provincia di Ascoli Piceno, il sindaco di Martinsicuro Massimo Vagnoni, il cappellano della Capitaneria don Nicola Spinozzi.
Il presidente del Circolo dei Sambenedettesi, Gino Troli, ha ricordato le principali disgrazie in mare che hanno colpito la marineria sambenedettese: «E moltissimi erano bambini o ragazzi: circa 60 avevano dagli 8 ai 17 anni dal 1800 ad oggi, neanche nelle solfatare siciliane raccontate da Verga è accaduto qualcosa del genere».
Troli ha lanciato un appello: «Come Circolo dei Sambenedettesi crediamo che si debba allestire, in un’ala del Museo del Mare, una sezione dedicata agli “Approdi negati”, progettati in passato ma mai realizzata per mancanza di fondi. Occorre un luogo che consenta di piangere i nostri morti, per religiosi o laici, oltre all’Albo d’onore dei caduti del mare che è nella chiesa Madonna della Marina. Mi rivolgo al sindaco affinché si possa agire in tal senso».
Successivamente la giornata si è conclusa con la deposizione di una seconda corona di fronte al muro del molo nord, dove sono presenti diverse lapidi che ricordano molti naufragi sambenedettesi.
Anche i tifosi della Curva Nord della Samb hanno voluto ricordare l’evento con uno striscione posto all’imbocco del porto, che riprende una scritta apparsa a San Benedetto nei giorni della contestazione successiva al naufragio del “Rodi”.
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