Un viaggio verso l’inferno dei nostri giorni. Per arrivare, forse, a qualcosa di nuovo, di diverso, difficile al momento da immaginare. Se ne parlerà nella presentazione del romanzo “Pugni a terra” (Transeuropa edizioni, 166 pagine) di Pier Paolo Flammini, che si svolgerà venerdì 29 dicembre alle ore 18 all’Osteria Infinito di Grottammare, in Piazza Dante Alighieri. Dialogherà con l’autore Gianluca Traini.
I protagonisti del romanzo sono Nero, Io e Annarelle: giovanissimi tra gli anni ’80 e ’90, attraversano gli ultimi decenni del ‘900 tra turbamenti, violenza, un senso di ribellione che si nutre del maledettismo del rock e della poesia oppure si sfrangia in risse da stadio, un senso della religiosità che sfiora la magia e infine la sessualità scoperta con crudezza e violenta. Di quegli anni, tuttavia, resterà per sempre impresso in loro un ricordo come di un’epoca dorata ed espansiva.
“Pugni a terra”, ispirato da alcune opere di Ballard, Houellebecq e dall’ultimo ed estremo Pasolini, parte come un classico romanzo di formazione – la struttura narrativa classica è però letteralmente “fatta a pezzi” – che si trasforma in un testo di feroce critica sociale e politica fino a deragliare in un “futuro potenzialmente presente” in cui, a dominare, è l’indefinibile “Sistema Z”, emblema di un capitalismo distruttivo che ha perso i connotati fordisti del ‘900.
I tre protagonisti si incontreranno adulti, nel tentativo di fermare l’avanzata del Sistema Z. Annarelle sarà l’emblema della lotta e della successiva rovina: dopo aver vissuto da giovane le conseguenze della torsione autoritaria e delle austerità, sarà lei a guidare Nero e il movimento dei Seguaci a una nuova resistenza.
Ma tutto andrà perso, così come il tentativo di “amore impossibile” tra Nero e Annarelle mentre la realtà si tramuta in irrealtà, il Transumanesimo avvia, in un panorama desolato, l’ultima mutazione antropologica dell’umanità. La sconfitta di Nero e Annarelle simboleggia la sconfitta di una generazione e, poi, resteranno macerie, pornografia, violenza sadomasochista, e una diffusa “nostalgia passatista” per il ‘900.
La speranza arriverà forse dalla capacità di raccontare ancora, di trovare insomma nelle parole quanto resta di “umano”: a distanza di anni Io tenta di scrivere la storia di Nero, lo cerca e raccoglie e seleziona documenti, fino all’arrivo alla Grande Montagna.
Scritto da un narratore soggiogato dall’editor Christo Idealista, “Pugni a terra” è il primo romanzo pubblicato da Flammini: un tentativo di colpire in maniera più dura possibile il lettore per scuoterlo dal torpore in cui si è precipitati negli anni ’20 del Nuovo Millennio.
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