di Giuseppe Di Marco
Ora è ufficiale: la Picenambiente non verrà qualificata società a controllo pubblico. A metterlo in chiaro è stato l’assessore al bilancio Domenico Pellei, che durante la seduta ha presentato la revisione annuale delle partecipate comunali.
«Sulla Picenambiente – ha detto Pellei – questo Consiglio aveva chiesto di avviare un percorso che portasse alla valutazione del controllo pubblico della società. Come parte di questo percorso abbiamo ascoltato la maggioranza dei Comuni soci, all’interno della quale si è registrata un’intesa di massima. Il punto è che per raggiungere questo obiettivo sarebbe stato necessario arrivare alla sottoscrizione di patti parasociali, per la quale era richiesta l’adesione al 100% dei soci pubblici. Tuttavia il lavoro fatto non andrà perduto. Servirà ad esercitare il controllo sul contratto».
La necessità di sottoscrivere patti parasociali per controllare la società era stata espressamente citata dalla sentenza del Tar Marche risalente al 2019, con cui il tribunale amministrativo aveva negato la possibilità di considerare Picenambiente una controllata sulla sula base della maggioranza delle quote. La sentenza peraltro passò in giudicato perché il Comune, quattro anni fa, non ritenne di dover fare ricorso in Consiglio di Stato.
Immediata la replica della minoranza, per nulla soddisfatta della piega che hanno preso gli eventi: «Questa Amministrazione, sul caso Picenambiente, ha alzato bandiera bianca – ha risposto Simone De Vecchis – Il controllo pubblico è sancito dalla legge e qui, forse, manca la volontà di portare avanti il percorso. Intanto voglio ricordare che stiamo entrando nel terzo anno di Amministrazione e ancora non si vede traccia della tariffazione puntuale, che pure è stata tirata in ballo tante volte dal vicesindaco Tonino Capriotti».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati