di Benedetto Marinangeli
“Rifondazione”, “Spazio ai giovani”, “Riduzione dei costi”. Queste le parole più usate dal presidente Franco Fedeli dopo la sconfitta con il Cosenza che ha precluso alla Samb la possibilità di accedere alle semifinali playoff. Solo “grande pubblico” nei confronti dei diecimila presenti al Riviera che hanno costantemente incitato la squadra e neppure una parola di plauso verso i calciatori protagonisti di una splendida stagione. Anzi, Fedeli, se l’è presa pure con Perina, a suo dire colpevole sulle due reti calabresi e con «giocatori – parole testuali – che non sono da Samb».
Forse un po’ di autocritica andrebbe fatta, invece. Troppe polemiche, troppi attacchi anche gratuiti nei confronti di squadra e tecnici, scarsa facoltà di relazionarsi con tutto l’ambiente rossoblù nonché enormi difficoltà comunicative. Con una maggiore tranquillità generale il campionato della Samb poteva essere diverso. Parlare a giochi fatti è facile e semplice ma sicuramente ciò che è accaduto in questa stagione calcistica è noto a tutti. Ci sono video, interviste e quant’altro a testimoniarlo.
Certo, la Samb aveva le potenzialità per eliminare il Cosenza. Ma si è trovata di fronte una squadra ed un tecnico Piero Braglia che ha azzeccato tutte le mosse. E’ bastato limitare il raggio di azione di Bellomo, bloccare Rapisarda e Valente per annullare la formazione rossoblù. Moriero non è riuscito a trovare le opportune contromisure tattiche ed il gioco è fatto. Rifondazione, va bene. Ma oltre ai giovani occorrono quei quattro, cinque elementi di provata affidabilità e soprattutto un allenatore capace di gestire le tensioni interne e che sappia dare la giusta impronta tattica alla squadra. La società dovrebbe fare leva sui diecimila del Riviera per programmare la prossima stagione agonistica.
Ed invece: «Ho chiuso i conti dell’ anno – ha detto Franco Fedeli – ed è stato un bagno di sangue per tanti giocatori che avevano solo il nome e non hanno reso secondo le aspettative. Obiettivi? Se sarà una squadra giovane dovremmo dare il tempo di farla crescere. Parlare di secondo, terzo, quarto posto non serve a nulla. L’anno prossimo ci sarà da cambiare molto in ogni caso. Vallocchia? E’ probabile che torni perché non credo che il Cagliari o l’Olbia eserciteranno il diritto di riscatto. Gli altri giovani che abbiamo in rosa dovranno andare a maturare. Non ha senso che restino a San Benedetto se non giocano».
Sul nuovo allenatore Fedeli è stato lapidario. «E’ presto per dire se Moriero resti o meno. Sicuramente cambieranno tante cose». Intanto iniziano a circolare i primi nomi. Da Rimini, infatti, giunge l’indiscrezione che la Samb sia interessata al tecnico del Ravenna Mauro Antonioli che non ha rinnovato con il club romagnolo.
Ed in conclusione la stoccata sull’Amministrazione comunale a causa l’atavico problema dei campi di allenamento. «O il Comune mi dà una mano o vado là e rimetto in mano al sindaco la squadra. Mi servono campi di allenamento. Aspettiamo il bando del Rodi da mesi e dall’amministrazione ho ricevuto solo chiacchiere. Dovete scriverlo e farlo sapere a chi amministra questa città – ha concluso Fedeli – perché non ci si può fare pubblicità e basta con una squadra in C, serve un impegno».
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