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Influenza e Covid, 118 intasato di chiamate e Pronto Soccorso in sofferenza durante le Feste

ASCOLI - Parla la dottoressa Tiziana Principi, direttore del Dea: «Febbre fino a 40 gradi, e che può durare per giorni ed il virus che provoca vomito e diarrea possono portare e disidratazione e scompensi di vario genere negli anziani e nelle persone con co-morbilità»
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La dottoressa Tiziana Principi e la centrale operativa del 118 di Ascoli

 

di Maria Nerina Galiè

 

Sono centinaia le chiamate che arrivano al 118 di Ascoli e Pronto Soccorso pieni per complicanze dovute a influenza, della quale non si è ancora raggiunto il picco, e Covid, soprattutto tra Natale e Capodanno.

 

Non rappresenta una particolarità locale, sta accadendo in tutta Italia. Tanto che sta facendo il giro del web il post del dottor Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, che lancia un vero e proprio allarme nazionale: «E’ la peggiore stagione influenzale di sempre. Mai avuti così tanti casi di influenza a cavallo del capodanno.

Ma perché così tanti casi? La colpa è dei soliti catastrofisti del covid: hanno detto alla gente fatevi il tampone e se negativo state tranquilli, partecipate ai pranzi e ai cenoni senza problemi. Ecco il risultato: moltissima gente con il virus dell’influenza e con altri virus respiratori è andata in giro raffreddata con la falsa sicurezza del tampone negativo per il covid». 

 

Ora, colpa o non colpa, anche il Piceno sta risentendo di questa situazione, come spiega la dottoressa Tiziana Principi, direttore del Dipartimento emergenza e accettazione di Ast Ascoli: «L’influenza quest’anno provoca febbre molto alta, fino a 40 gradi, e che può durare per giorni. Poi gira quella gastrointestinale, che causa vomito e diarrea.

Nelle persone anziane o con co-morbilità  possono portare e disidratazione e scompensi di vario genere».

C’è anche da dire che nei giorni “rossi” i medici di famiglia non erano in servizio e le guardie mediche hanno gestito come hanno potuto le numerose chiamate.

Inoltre, di fronte alle complicanze, per paura o per precauzione, il paziente ha preferito chiamare il 118 o recarsi al Pronto Soccorso.

 

«La scorsa settimana– conferma la dottoressa Principi – i Pronto Soccorso sia di Ascoli che di San Benedetto, hanno registrato più di 100 accessi al giorno e sono stati in sofferenza.

Al 118 arrivano tante chiamate. L’operatore di centrale non sta a chiedere se si tratti di Covid oppure no. Ma di fronte ad un problema respiratorio, ad una febbre persistente, ad un abbassamento della pressione, fa uscire l’ambulanza e gli operatori, per prima cosa fanno il tampone.

Il paziente arriva quindi al Pronto Soccorso. Qualcuno viene dimesso subito dopo, altri necessitano di restare in osservazione. In genere sono tutti codici verdi, alcuni già sotto terapia prescritta dal medico di famiglia o dalla guardia medica. Pochi i casi gravi e sempre di persone che hanno altre patologie, come detto».

 

Se sia peggio il Covid, in questo momento, o l’influenza sono in molti a dire: peggio la seconda.

 

Fatto sta che entrambe dilagano: «Le restrizioni – sono ancora le parole della direttrice del Dea – per la pandemia non ci sono più. Con le mascherine abbiamo arginato la diffusione di tutti i virus. E le feste di Natale, si sa, sono occasioni di raduni e incontri».

 

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