di Pier Paolo Flammini
Tre giornate di squalifica a Bontà, 5 punti di distanza dalla capolista Campobasso, ben 10 punti persi rispetto ai molisani in appena 6 partite, 6 punti in 6 partite, e la media di 1 gol preso ogni partita (6 nelle ultime 3, 8, quasi la metà del totale, nelle ultime 5).
I numeri certificano il momento non brillante dell’ultima Samb anche se tutto va contestualizzato: il pareggio di Tivoli, se raggiunto a inizio stagione, sarebbe stato salutato come una prova di forza da parte di una formazione rimasta 70 minuti in 10 uomini ma capace non solo di pareggiare, ma di creare le occasioni anche per vincere. Ma poiché si avvicina la fase decisiva, adesso ogni punto vale il doppio, o il triplo, e anche di più.
Lo dimostra il risultato – a sorpresa, sulla carta della classifica – del recupero odierno: Chieti schiantato in casa dall’esuberante Atletico Ascoli di mister Seccardini, ancora spietato nel gioco nei campi più larghi rispetto al Bartolini di Monticelli. Un 2-0 che mette momentaneamente, o forse per sempre, fuori gioco la squadra di Fall (oggi in panchina per far spazio ad Ardemagni…) rispetto alla vittoria finale (i neroverdi sono a -9 dal Campobasso).
Ecco che allora si arriva al post-Tivoli, condizionato, lo si è detto mille volte, dalla sciocca espulsione di Bontà al 24′ del primo tempo. A proposito del centrocampista abruzzese, se i brutti voti in pagella e i giudizi negativi sono stati congrui per quel gesto immotivato (ma tre giornate sono eccessive per la portata di quanto fatto: la società domani deciderà se presentare ricorso), vale la pena ricordare cosa abbiamo visto di Bontà in circa 60 minuti di gioco, tra Sora e Tivoli. Contro il Sora, nel primo tempo, era a fianco di Tomassini e appena dietro a Senigagliesi quando i due hanno segnato su cross di Battista, a pochi passi dalla porta.
Contro la Tivoli, invece, è andato al tiro da posizione pericolosa, su una ripartenza, dopo pochi minuti e, proprio in occasione dell’espulsione, si era proiettato nell’area piccola per raccogliere l’ennesimo cross pericoloso di Battista, anticipato dall’uscita di Zappalà. Questo per dire, espulsione a parte, che Bontà è il tipo di centrocampista che serviva alla Samb (cercato in Paolini, ancora adesso fermo per infortunio), ovvero quello di inserimento, fondamentale nel 4-3-3. La sua assenza porta principalmente all’ingresso da titolare di Scimia, più incursore rispetto a Barberini, ma anche alla ancor più necessaria presenza di Pietropaolo, proprio per le qualità di propensione offensiva (il centrocampista è tornato ad allenarsi), anche se non ci possiamo esprimere pienamente sulle due alternative under Traorè e Mbaye, magari entrambi pronti all’esordio da titolari. Oltre Paolini, oggi non si sono allenati Chiatante e Lonardo.
Giorni che devono portare, con serenità, anche a valutare l’intricato nodo under, a partire dal portiere, in previsione di una gara che rischia di diventare uno spartiacque per entrambe le contendenti, anche se, come visto a Chieti, l’Atletico Ascoli non sarà certamente una vittima sacrificale a Campobasso.
Perché l’Avezzano è secondo, appaiato alla Samb assieme a L’Aquila, e arriva da un risultato roboante: 6-1 contro il Real Monterotondo. Risultato che però ha fatto pronunciare al presidente Andrea Pecorelli (accostato alla Samb assieme a Di Lullo già nel 2009, poi, fugacemente, la scorsa primavera, prima di approdare nella Marsica) parole dure nei confronti della propria tifoseria, rea di scarsa presenza allo stadio ma ricca di critiche via social nonostante il secondo posto. Pecorelli, nella intervista post-gara, ha anche detto che a San Benedetto «sarà guerra, una guerra sportiva ovviamente», parole che forse è meglio non pronunciare con troppa leggerezza sia per rispetto a quello che sta accadendo nel mondo sia per evitare di caricare immotivatamente spettacoli sportivi con situazioni che nulla c’entrano col calcio. Vabbè.
Spartiacque dunque, possibile svolta del campionato che arriva troppo presto, a gennaio, a causa del rallentamento. Gara che si dovrebbe giocare con un clima tipico del periodo (massima 8 gradi) e preceduta da giorni di pioggia che appesantiranno il prato di gioco, ma per il quale è necessaria la massima convinzione di tutto l’ambiente, nella consapevolezza – un po’ strana per quanto accaduto in passato a San Benedetto – di essere una delle poche società con una base locale e con un supporto di pubblico e sponsor senza pari.
I biglietti venduti sono già 800, di cui 50 avezzanesi (Curva Nord sold out già lunedì). Ci sarà dunque il solito caloroso pubblico sambenedettese, già da mercoledì superiore e di gran lunga a tutte le altre contendenti.
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