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Risparmia e dona: arriva “Praesentia”, l’App che fa risparmiare e regala al sociale della città

SAN BENEDETTO - Un "cashback" a favore del cliente e una somma equivalente destinata a scopi a favore della città. Associazione e Comune uniti, già 1.300 persone hanno scaricato l'applicazione. «L'obiettivo è espandere l'iniziativa a livello nazionale»
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Presentazione dell’App Praesentia, Raniero Di Gregorio, Laura Camaioni, Andrea Sanguigni

 

di Pier Paolo Flammini

 

Spendi, risparmi, aiuti il commercio locale e agevoli iniziative a favore del commercio e del sociale cittadino. Si chiama “Praesentia“, nata da una idea del neuropsicologo dell’età evolutiva Raniero Di Gregorio e dell’Associazione di Promozione Sociale “Praesentia”, e che il Comune di San Benedetto, nelle figure degli assessori al Commercio Laura Camaioni e ai Servizi Sociali Andrea Sanguigni sta appoggiando. Anche per un ritorno anche a favore di iniziative di carattere pubblico, e questa, secondo gli organizzatori, potrebbe essere una qualità unica nel suo genere e non solo in Italia.

 

Si tratta di un’App, già scaricata in fase di avvio da circa 1.300 utenti per lo più di San Benedetto ma non solo, e che, da parte dei cittadini, può essere usata per ottenere un cashback (ovvero una somma da riutilizzare come “sconto” nei negozi o anche professionisti associati), mentre per le attività economiche di vario tipo (dal bar al ristorante, dal fisioterapista allo psicologo) si tratta di comunicare a tutti gli scritti particolari scontistiche riservate però soltanto a chi ha scaricato l’App.

 

Fin qui potrebbe sembrare la classica App per riavviare il commercio cittadino, ma la particolarità è che una somma equivalente dello sconto concesso (quindi sempre dall’introito lordo del commerciante) viene girata a un fondo sociale di cui il Comune di San Benedetto si fa garante e da utilizzare per finalità sociali (ad esempio attrezzature per aree verdi, alberi, servizi utili di zona) ma anche, eventualmente – lo si vedrà con lo sviluppo dell’App – a favore di iniziative comuni di tutti i commercianti, come serate particolari o illuminazioni natalizie, cosa che oggi incide non poco sia per i privati che per le casse pubbliche. Non ci sono costi per la gestione dell’App.

 

«Se 5 mila cittadini aderissero ottenendo uno sconto medio di 20 euro al mese, dunque una cifra persino modesta, questo significherebbe anche avere 100 mila euro al mese da poter spendere per finalità sociali e culturali collettive», spiega Raniero Di Gregorio, «una volta scaricata l’App, il funzionamento è molto semplice: i clienti vedono una schermata dove i vari commercianti o professionisti presentano le loro offerte scontate, e possono effettuare ricerche per nome e per categoria, con una geolocalizzazione che consente di capire subito dove si trova il punto di interesse. Si può pagare anche in contanti, soltanto il cliente deve mostrare al titolare lo smartphone con l’App e consentirgli di inquadrare il proprio Qr Code. Una volta riconosciuto, nel giro di 5 secondi, automaticamente dal conto del venditore parte un accredito perfettamente equivalente: per il 50% a favore del cashback del cliente, che può rispenderli nel circuito, e per l’altra metà invece nel fondo sociale».

 

Per i venditori questo sconto è totalmente detraibile, in quanto indirizzato all’Associazione di Promozione Sociale, e inoltre quelle somme scontate, almeno per la parte “cashback”, tornano poi agli stessi venditori, dovendo essere spesi nelle strutture associate.

 

«A breve parleremo anche coi referenti del turismo cittadino – spiega Di Gregorio – perché pensate cosa significa per un turista avere uno sconto importante al momento dell’arrivo da dover rispendere però nel territorio».

 

«Per ora ci sono già circa 50 convenzionati, tra esercizi commerciali e professionisti, soprattutto del settore del benessere personale, ma abbiamo anche un architetto e un imbianchino – aggiunge l’assessore Camaioni – Siamo convinti che questa novità dei fondi spendibili per un bene comune sia l’arma in più di questa App, che potrebbe servire anche alle associazioni di categoria per finanziare particolari iniziative senza chiedere un esborso una tantum ed esoso ai propri iscritti. In futuro credo che una delle evoluzioni potrebbe essere quella di sviluppare un e-commerce locale da contrapporre a quello globale dei colossi come Amazon».

 

Soddisfatto anche l’assessore Sanguigni: «Con la mia famiglia riusciamo già ad avere una discreta quota di cashback, e la somma potrebbe crescere ulteriormente all’aumento degli associati. E se questi denari serviranno a finanziare iniziative per il bene pubblico, allora sarà davvero una grande cosa. Per ora, in questa fase di avvio sperimentale, sono stati spesi 300 euro a favore di un gioco da sistemare in un’area verde per bambini».


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