di Walter Luzi
Attilio D’Angelo, quarantatrè anni, ha iniziato fin da ragazzino a pilotare macchinine da corsa al fianco di Pasquale, il papà di Alex. A diciassette anni è entrato nella top ten dei piloti italiani più forti. A diciannove ha vinto, a Mantova, il suo primo titolo italiano. A venti si è aggiudicato la Coppa Italia. A ventiquattro, da semiprofessionista, è stato nazionale europeo B a Cassino. Poi gli studi universitari, il lavoro, la famiglia che arriva e che cresce, lo allontanano un po’, ma solo per un po’, dal mondo delle corse. Prova a lasciare, per poi, quasi subito, ritornare. Più volte. Abbandona. E poi ricomincia. Dopo la moglie Ellen, già da quando erano fidanzati, ora è il figlio primogenito Diego ad essere coinvolto, diventando il suo fido meccanico e assistente ai box. Attilio non ce la fa proprio a dire basta. Certi amori non muoiono mai. A quarantuno anni il team slovacco XRAY, tramite il distributore Src di Pescara, gli offrono la nuova chance di tornare a correre ai più alti livelli mettendogli a disposizione team e macchine.
A quarantadue anni è così ancora campione d’Italia a Gubbio nella categoria GTI, classe Sport. L’anno successivo, lo scorso dicembre, in America, nell’eterna estate della Florida, si aggiudica il prestigioso open internazionale GP di Miami. Una classica di fine anno, solare ed agonistico, di livello mondiale nell’impianto dedicato di Homestead, sobborgo a sud di Miami, all’interno del circuito di Nascar.
Non è una impresa da poco per un senior come lui, contro una concorrenza di piloti molto più giovani.
ALEX D’ANGELO, LA PROMESSA
Giovani come il suo amico, quasi compaesano, nonchè omonimo, Alex D’Angelo. Ventisei anni, campione italiano in carica, grazie al titolo GT categoria Pro, conquistato, in contemporanea, sempre a dicembre, a Vallelunga, dopo la qualificazione guadagnata a Giardini Naxos.
Esultanze incontenibili, congratulazioni reciproche e abbracci ideali si rincorrono via telefonini da una sponda all’altra dell’oceano incuranti dei tanti fusi orari che li separano. Ore di sonno annullate dalla felicità condivisa, già assaporata per la pole position nella prima finale mondiale disputata, a Sidney nella lontanissima Australia, già guadagnata in precedenza da Alex.
La gioia dei due campioni di Offida e Appignano è ancora una volta comune, doppia per entrambi. Pochi mesi prima, in luglio, a Zagabria, avevano già condiviso, fianco a fianco, i festeggiamenti per la qualificazione alla finalissima del campionato europeo.
Fra gli undici piloti ad imporsi sugli ottanta concorrenti in lizza, dopo una lunga serie di eliminatorie sempre più dure. Chiudono in finale, sul filo dei decimi di secondo, rispettivamente al settimo e decimo posto, a causa di noie meccaniche che non riescono però a guastare la loro festa. Il successo, a certi livelli, è stato già guadagnarla, quella finale. E, soprattutto, riuscire a farlo insieme.
LE RADICI DEL SUCCESSO
Le loro vittorie sono anche le vittorie dei loro padri. La passione per gli automodelli da competizione è quella dei loro padri.
Di Emilio, papà di Attilio, muratore e fireworkman con la rinomata Alessi, ma anche organizzatore per diletto, insieme a Pasquale, un valente vitivinicolo, papà di Alex, di tante corse alle feste di paese fra Marche e Abruzzo. Circuiti improvvisati disegnati con vecchie gomene dei pescherecci stese a fare da cordoli ai tracciati di gara, e folle di spettatori curiosi ed ammirati, trattenuti a stento dalle transenne. In mezzo loro due, con le loro macchinine scattanti, in duelli memorabili fra i pionieri di una passione antica per le corse e i motori, patrimonio culturale, economico e sportivo, di un popolo intero. Che rimanda a romantiche epopee e a personaggi epici che hanno scritto la storia dell’automobilismo e del motociclismo italiano. Arrivano da tutta Italia per questi appuntamenti, a gareggiare con i loro gioiellini, messi a punto, in ogni ritaglio di tempo utile, per giorni e notti insonni, nei fondaci e garage di casa, divenuti, via via, sempre più attrezzate officine.
Accade quasi sempre, ma in questo sport più che mai, che certe passioni vengano trasmesse di padre in figlio. Due padri e due maestri per i due futuri campioni. Cresciuti fin da bambini intorno ai banchi dei box, respirando olio e benzina, fra il rombo dei motori di questi piccoli bolidi.
CUORE E TECNOLOGIE
Preziosi gingilli in carbonio che posso arrivare a toccare, sull’asfalto della pista, anche i cento chilometri orari di velocità. Gioiellini di tecnologia accuditi con amore, settati con sapienza, messi a punto con l’esperienza e l’intuito affinati negli anni. La tenuta garantita dalla ricerca delle migliori geometrie sull’anteriore, l’appoggio ottimale delle gomme sul tipo di asfalto della gara, la loro convergenza e campanatura, l’altezza da terra, il passo, tutto deve essere regolato al meglio, se vuoi restare davanti fino alla fine della corsa. Millimetri in più o in meno che equivalgono a preziosi decimi di secondo guadagnati sul giro in pista. Sono molte le variabili che condizionano il rendimento del tuo velocissimo modello in miniatura. Con il quale si entra, inevitabilmente, in simbiosi. Prima, durante e dopo l’adrenalina impagabile del via alla corsa. Una dolce fatica, questa, fisica e mentale. Nelle gare per modelli con motore a scoppio in pista si può arrivare infatti ad inanellare, consecutivamente, anche 250 giri. E la concentrazione non può mai venire meno. Occhi sempre puntati sulle traiettorie della macchina, suoi suoi anche più minimi, stress.
Quarantacinque minuti, in media, dove possono essere determinanti anche strategia e rifornimenti. Le manopole del superato joystick hanno lasciato spazio al volantino del telecomando. Dita sudate sempre pigiate, a tavoletta, sul grilletto sottostante, il più importante. Quello che regola la velocità. Sempre al limite. Perché una uscita di pista, o un crash, potrebbero compromettere, in un attimo, mesi di lavoro. Con l’orecchio ai tempi, certificati dai transponder univoci montanti sulle automobiline. Perchè i risultati, a certi livelli, come in ogni show business, sono irrinunciabili. Le rivalità più sentite sono infatti fra i brand prima che fra i piloti, perchè sono gli allori a fare impennare i fatturati delle aziende che vi investono.
ECCELLENZE ITALIANE
«All’ultimo campionato europeo di Zagabria – dice Attilio D’Angelo – su undici partenti in finalissima, otto erano italiani. Il nostro Paese è sempre la culla di tutti gli sport motoristici. La maggior parte dei costruttori di telai, motori e gomme per le nostre discipline, ad eccezione delle macchinine elettriche indoor, sono italiani. Un mercato di nicchia, ma di altissima qualità e competitività. Quando c’è da far rombare un motore noi in Italia restiamo i migliori».
Lui corre per XRAY di Pescara, Alex invece per la Genius Racing, il reparto corse della friulana Modeltek di San Giovanni al Natisone in provincia di Udine. Una industria meccanica che costruisce anche modellini in scala 1:5 e 1:8. Genius fornisce i telai per il talento offidano, la PMT le gomme, Gimar i motori. Eccellenze italiane, con la milanese Senesi Motorsport fra i primi sponsor, e sinergie internazionali. La XRAY è l’azienda madre slovacca del team di Attilio, che ha a Pescara con il suo distributore SRC e la saga della famiglia Domanin, tre generazioni di campioni, la capitale di questo sport in Italia.
«Il professionismo in questo sport non esiste – ci dice Alex D’Angelo – se lo si intende riferito a ingaggi milionari e popolarità planetaria. Ma professionisti lo siamo per tutto il resto. Con tempi rubati agli affetti famigliari, e con costi solo in parte coperti dagli sponsor tecnici. Significa sobbarcarsi lunghe trasferte da e per i circuiti di prove e di gare. Perchè i nostri allenamenti consistono solo in quello. Girare e girare sui circuiti dove si correranno poi le gare. Mini autodromi a tutti gli effetti. E i più vicini a noi in asfalto sono a Teramo e a Montegiorgio».
Insieme alla ristretta concorrenza di piloti siciliani, abruzzesi, campani, romani, lombardi, toscani ed emiliani, i piceni D’Angelo & D’Angelo costituiscono una quindicina di top driver che figurano in pianta stabile nell’elite mondiale della disciplina.
MOLTO PIU’ CHE AMICI
Appignano e Offida. Non solo calanchi e Carnevale storico. Ora fra le tante eccellenze di quei territori ci sono anche loro, Attilio e Alex D’Angelo. Abitano a otto chilometri di distanza in linea d’aria l’uno dall’altro, ma, da costa a costa, possono chiamarsi anche con un fischio. Come una volta. Stessa passione e stesse iniziali. Sui tabelloni di corsa scrivono “D’Angelo A.” ed è un bel problema distinguerli.
«No – riconosce Attilio – è facile invece. Lui è quello che va più forte…». Rivali in pista, perché i marchi automobilistici per cui corrono sono fra i primi quattro o cinque a livello mondiale, ma cresciuti come fratelli nella vita. Diciassette anni di differenza. Attilio Alex lo ha visto nascere, perché correva con il padre. Dire che fra le due famiglie c’è grande affetto è dire poco.
Succede quando si tengono a battesimo, incrociato, i propri figli e quelli degli amici. Il padre di Attilio è il padrino di battesimo di Alex, e Attilio ha tenuto a battesimo il fratello di Alex. Sono legami che da queste parti contano più di quelli di sangue. Alex, classe 1997, dopo il diploma conseguito all’Istituto Commerciale di San Benedetto, ha iniziato subito a lavorare nella cantina di famiglia. Dove i filari delle vigne digradano da San Lazzaro di Offida verso Collecchio di Castel di Lama, e il vino lo fanno in casa da oltre mezzo secolo. ”Fare le cose come si deve” è il motto di famiglia. Vale sempre. Per il vino, e per le corse.
SE VI SIETE PERSI “LE STORIE DI WALTER LUZI”…..
https://www.cronachepicene.it/2024/01/25/le-storie-di-walter-simona-il-muratore/443087/
https://www.cronachepicene.it/2024/01/17/le-storie-di-walter-le-signorine-della-standa/441388/
https://www.cronachepicene.it/2023/12/06/le-storie-di-walter-la-standa-di-piazza-del-popolo/434856/
https://www.cronachepicene.it/2023/11/20/carlo-sembroni-una-vita-per-la-lotta/432047/
https://www.cronachepicene.it/2023/09/24/le-storie-di-walter-mauro-martini-lultimo-samurai/422190/
https://www.cronachepicene.it/2023/09/04/castel-trosino-il-paese-dellamore/419078/
https://www.cronachepicene.it/2023/08/14/appignano-cinque-generazioni-in-cento-anni/416365/
https://www.cronachepicene.it/2023/07/31/e-morto-il-maestro-ceramista-leonardo-gabrielli/413802/
https://www.cronachepicene.it/2023/06/26/le-storie-di-walter-bruno-galanti-lassassino/408519/
https://www.cronachepicene.it/2023/06/09/lutto-ad-ascoli-per-la-morte-di-giulio-ciccoianni/406206/
https://www.cronachepicene.it/2023/05/03/mauro-crocetta-storia-di-un-artista/400367/
https://www.cronachepicene.it/2023/02/20/le-storie-di-walter-nazzareno-migliori-ze-u-pllar/388333/
https://www.cronachepicene.it/2023/01/02/la-storia-di-una-commessa-daniela-proietti/380304/
https://www.cronachepicene.it/2022/12/11/le-storie-di-walter-chiude-anche-benfaremo/376737/
https://www.cronachepicene.it/2022/09/11/le-storie-di-walter-laddio-a-mario-marozzi/362397/
https://www.cronachepicene.it/2022/08/07/addio-a-renata-vallorani-poggio-di-bretta-in-lutto/357267/
https://www.cronachepicene.it/2022/07/17/le-storie-di-walter-megnitt-un-nome-una-garanzia/353929/
https://www.cronachepicene.it/2022/07/14/le-storie-di-walter-elisa-floridi-va-in-pensione/353366/
https://www.cronachepicene.it/2022/07/11/le-storie-di-walter-giovanni-traini-u-biond/352856/
https://www.cronachepicene.it/2022/06/21/le-storie-di-walter-kugghia-bros-band-gli-immortali/349366/
https://www.cronachepicene.it/2022/05/29/le-storie-di-walter-il-professor-carlo-vittori/345640/
https://www.cronachepicene.it/2022/04/30/tonino-spiazzi-fioravanti-diciassette-anni-dopo/340009/
https://www.cronachepicene.it/2022/04/04/mario-capriotti-la-storia-picena-del-ballo-da-sala/335428/
https://www.cronachepicene.it/2022/02/01/emidio-luzi-il-padre-fondatore-della-pavimarket/323963/
https://www.cronachepicene.it/2021/12/26/mariolina-maggiori-racconta-ermanno-pieroni/317626/
https://www.cronachepicene.it/2021/10/09/ascoli-celebra-il-grande-toro-day-tutte-le-foto/303976/
https://www.cronachepicene.it/2021/09/24/don-italo-marini-precursore-dei-festival-del-cinema/301560/
https://www.cronachepicene.it/2021/09/21/carpineto-preoccupazioni-ed-amnesie/300821/
https://www.cronachepicene.it/2021/05/30/mimmo-vagnoni-e-lo-chalet-zodiaco/277629/
https://www.cronachepicene.it/2021/02/24/dieci-anni-senza-pippo-mascetti/257903/
https://www.cronachepicene.it/2021/02/06/lolo-cuore-de-li-callare/253635/
https://www.cronachepicene.it/2020/12/31/campanini-e-quellultimo-premio-ricevuto-video/246557/
https://www.cronachepicene.it/2020/11/10/vecchie-storie-di-case-chiuse/236560/
https://www.cronachepicene.it/2020/10/09/giuliano-ricciotti-lartista-di-grottammare/231072/
https://www.cronachepicene.it/2020/08/28/il-cuore-di-umito-batte-al-laga-nord/224459/
https://www.cronachepicene.it/2020/07/24/francesco-eleuteri-e-montegallo/218452/
https://www.cronachepicene.it/2020/07/09/leonardo-gabrielli-90-anni-tra-ceramica-e-musica/215049/
https://www.cronachepicene.it/2020/06/27/domenico-cannella-va-in-pensione/212668/
https://www.cronachepicene.it/2020/06/26/stefano-bela-il-pronipote-del-brigante-foto-e-video/212248/
https://www.cronachepicene.it/2020/06/19/il-forno-cappelli-di-borgo-di-arquata/210826/
https://www.cronachepicene.it/2020/06/12/bera-la-pasionaria-di-capodacqua/209138/
https://www.cronachepicene.it/2020/06/05/lalbergo-vettore-e-la-storia-di-fausto/206806/
https://www.cronachepicene.it/2020/05/29/antonella-canta-ancora-ad-astorara/205944/
https://www.cronachepicene.it/2020/04/25/emidio-rozzi-storia-di-un-partigiano/198944/
https://www.cronachepicene.it/2020/04/13/virus-terremoti-e-cavallette-ad-ascoli/197063/
https://www.cronachepicene.it/2020/04/12/pasqua-di-riflessioni-fra-pandemie-e-storia/196913/
https://www.cronachepicene.it/2020/02/22/poggio-di-bretta-piange-emidio-corsini/187106/
https://www.cronachepicene.it/2020/02/13/lultimo-saluto-a-bruno-di-carmine/185602/
https://www.cronachepicene.it/2019/11/01/e-morto-edo-fanini/160164/
https://www.cronachepicene.it/2019/09/23/e-morto-alighiero-virgulti-una-vita-tra-i-pali/150516/
https://www.cronachepicene.it/2019/09/20/zigatrio-e-fagiani-ricordano-fabio-zeppilli/149488/
https://www.cronachepicene.it/2019/09/13/la-grande-nuova-ultima-famiglia-di-carlo-gentili/148098/
https://www.cronachepicene.it/2019/09/05/laddio-a-luciano-samblich-la-storia-dello-sci/146421/
https://www.cronachepicene.it/2019/08/23/i-primi-60-anni-dello-chalet-zodiaco/143510/
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati