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Dimissioni protette, via libera alle cure in casa per 140 pazienti lungodegenti del Piceno

ASCOLI - Grazie al finanziamento da 330.000 euro ottenuto nell’ambito del Pnrr, il progetto condiviso dai Comuni di Ascoli e San Benedetto e dai 3 Ats del territorio consentirà ad anziani e soggetti fragili di proseguire le terapie in casa, liberando posti letto in ospedale. L'assessore comunale alle Politiche sociali Massimiliano Brugni: «E' un servizio sperimentale a cui teniamo molto che consente di ridurre le ospedalizzazioni e portare avanti le terapie a domicilio garantendo notevoli benefici in chiave sanitaria e sociale»
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di Federico Ameli

 

Decongestionare le strutture sanitarie del territorio e offrire, al tempo stesso, le cure più opportune attraverso un servizio di assistenza direttamente a casa dei pazienti tradizionalmente più soggetti al rischio di lunghe ospedalizzazioni. In termini tecnici si tratta delle cosiddette “dimissioni protette”, uno strumento sanitario in grado di assicurare la continuità delle cure ad anziani e soggetti fragili che troppo spesso si trovano a fare i conti in solitudine con la propria malattia, liberando in questo modo posti letto preziosi e consentendo ai pazienti lungodegenti di proseguire le terapie direttamente in casa, al fianco dei propri cari.

L’ospedale “Mazzoni”

 

Un risultato notevole sul piano sanitario e sociale, divenuto realtà anche nel Piceno grazie al finanziamento da oltre 330.000 euro ottenuto nell’ambito del Pnrr dall’Ambito territoriale sociale di Ascoli in qualità di ente capofila di un progetto che coinvolge anche gli Ats di San Benedetto e della Vallata e i Comuni di Ascoli e San Benedetto.

 

Dopo aver beneficiato delle risorse stanziate dal Fondo nazionale per le politiche sociali (Fnps) per le coperture necessarie fino al prossimo marzo, a partire da aprile 2024 e fino al 30 giugno 2026 il progetto delle dimissioni protette consentirà di erogare 8.600 ore di assistenza a circa 140 beneficiari dei tre Ats coinvolti.

 

Come confermato da Massimiliano Brugni, assessore ai Servizi sociali del Comune di Ascoli, il servizio in questione prevede la dimissione da un contesto sanitario e la contestuale definizione di un programma di assistenza domiciliare concordato dal medico curante, dai servizi sociali territoriali dell’Ast di appartenenza e dall’Ats di riferimento.

Massimiliano Brugni

 

Una volta individuato un profilo idoneo a intraprendere un percorso di cura esterno, il paziente in questione potrà ricongiungersi ai suoi familiari e proseguire le terapie al di fuori della struttura sanitaria, che continuerà a garantire un percorso assistenziale qualificato anche alle persone affette da malattie inguaribili ormai in fase terminale.

 

I VANTAGGI – L’applicazione delle dimissioni protette è in grado di assicurare molteplici benefici, che spaziano dalla riduzione dei disagi per la famiglia del paziente alla limitazione dei ricoveri ospedalieri ai casi di effettiva necessità, facilitando inoltre l’individuazione tempestiva e condivisa della tipologia di servizio da attivare alle dimissioni.

 

In questo modo, una volta terminato il periodo di ricovero e fatto ritorno nelle abitazioni, sarà inoltre possibile assicurare continuità assistenziale ai pazienti fragili con un quadro globale critico, comorbilità, perdita funzionale o compromissione dell’autonomia nella fase di dimissione, consentendo agli operatori di intervenire con consapevolezza sul piano sanitario e sociale.

 

«Abbiamo intercettato un finanziamento molto importante che consentirà di alleggerire il carico degli ospedali offrendo un servizio di assistenza a 360 gradi per proseguire le cure direttamente a casa dei pazienti – afferma Brugnisi tratta di un servizio sperimentale a cui teniamo molto, in quanto consente di ridurre le ospedalizzazioni e portare avanti le terapie a domicilio, garantendo notevoli benefici in chiave sanitaria e sociale».

 


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