Gli anziani del centro ricreativo “Bruno Di Odoardo” di Via Lazio (Pennile di Sotto) se la ricordano bene l’Elettocarbonium. Perchè il quartiere di San Marcello è nato e cresciuto sotto quelle ciminiere nere che hanno segnato, nel bene e nel male, la storia economica, sociale e sportiva della città.
A diciassette anni dalla definitiva chiusura di quei cancelli il consiglio direttivo del circolo “Bruno Di Odoardo” Ascoli ha organizzato per giovedì 22 febbraio alle ore 17 un convegno sulla storia della più grande fabbrica ascolana di tutti i tempi. Sul suo passato. Perchè il futuro, assai nebuloso, della vastissima area urbana dismessa, ed in attesa di riqualificazione, è ancora tutto da scrivere.
Una iniziativa, fra le tante promosse dal centro, affiliato all’Associazione per i diritti degli anziani, abbracciata con entusiasmo dalla presidente Paola Luzi, con Francesco Fabiani e Maurizio Cacciatori. Quest’ultimo, insieme al gruppo Giovani del Fai è stato fra gli artefici della riapertura di alcuni reparti dismessi all’interno dell’ex stabilimento dell’Elettrocarbonium in occasione delle “Giornate Fai di primavera” di due anni fa. Si registrò in quel fine settimana un successo clamoroso, fra i più alti d’Italia, in termini di affluenza di visitatori, con una partecipazione numerica, e, soprattutto, emotiva, massiccia.
Relatori del dibattito, moderato da Giorgio Fiori, saranno Emidio Albanesi e Walter Luzi, in qualità di autori di due pubblicazioni, fra le tante, realizzate sull’Elettrocarbonium. Rispettivamente “Carbon punto e a capo” del 2022, su ogni aspetto della prepotente crescita, tecnica e qualitativa, del gigantesco impianto produttivo nato nei primi anni del Novecento in quella che era, all’epoca, l’estrema periferia della città. E “C’era una volta la S.I.C.E.” del 2013, che ripercorrerà la vita del glorioso, omonimo Gruppo Sportivo aziendale, annoverato fra i più grandi e attivi d’Italia, grazie allo straordinario ed appassionato impulso conosciuto sotto l’illuminata presidenza di Giuseppe Mascetti.
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