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Piscina esterna, Cogese e Pool Nuoto: «La vergogna compie 11 anni, come si vuole procedere?»

SAN BENEDETTO - Le società che operano all'interno dell'impianto comunale "Gregori" si dicono sconcertate per il ritardo con cui è stato inviato il progetto di restyling alla piattaforma del bando "Sport e periferie"
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La vasca scoperta della piscina comunale “Gregori”

 

di Giuseppe Di Marco

 

Non è solo la minoranza consiliare, ma anche le società che operano nella piscina comunale, a dirsi sconcertate per il ritardo con cui il Comune ha inviato il progetto di restyling della vasca esterna alla piattaforma del bando “Sport e periferie”.

 

Ed è un giudizio durissimo, quello riservato da CogesePool Nuoto nei confronti dell’Amministrazione che, come riferito alcuni giorni fa da Luciana Barlocci, ha depositato l’elaborato della piscina più di nove ore dopo l’apertura dell’apposita pagina da parte del Dipartimento per lo Sport.

 

«Speravamo – scrivono i referenti delle società – che dopo aver perso 1 milione di euro nel precedente bando del 2022 fosse la volta buona per fare un primo passo verso la riconsegna alla comunità sambenedettese la vasca olimpionica da 50 metri, chiusa da 11 anni. Invece anche questa volta ci siamo sbagliati e chissà quante stagioni dovranno passare prima che avvenga quello che, a questo punto, possiamo definire un miracolo. Come si suol dire, errare è umano ma perseverare è veramente diabolico. E’ la terza volta che si fa buca con il bando “Sport e periferie”».

 

Trattandosi di un avviso a sportello, l’ordine cronologico di presentazione dell’istanza è un fattore dirimente nella valutazione del progetto. «Se poi si viene a sapere – continuano Cogese e Pool Nuoto – che l’invio della domanda di partecipazione al bando è stata spedita alle 21.49 , ovvero circa 10 ore dopo l’apertura della piattaforma di partecipazione, non si può non restare basiti ed esterrefatti. Chissà per quanto tempo si dovrà continuare a sostenere enormi sacrifici economici per permettere agli atleti agonisti di allenarsi in vasca lunga in qualche altra piscina, senza avere la possibilità di svolgere le attività formative e salutari nel periodo estivo all’aperto, si priverà il cittadino ed il turista di poter praticare il nuoto nei due o tre mesi caldi nel giusto contesto».

 

Le società auspicavano un cambio di passo, dopo il precedente mandato amministrativo: «Anche questa volta in campagna elettorale erano stati presi degli impegni precisi, fatte le solite promesse ed ancora un volta, almeno fino ad oggi dopo due anni e mezzo, il nulla. E’ veramente una situazione triste, preoccupante ed inaccettabile. Pertanto domandiamo a sindaco, assessori di riferimento, giunta e maggioranza tutta cosa intendono fare, come pensano di procedere, quali idee hanno almeno per compiere un primo passo concreto verso la soluzione di un problema cosi significativo per l’ambito sportivo e sociale della nostra città».


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