di Lino Manni
Contro il Roma City, l’Atletico Ascoli esce dal campo con la testa rotta e nessun punto in classifica. I bianconeri di punti in verità ne rimediano ben sette, ma sono quelli di sutura applicati in ospedale sulla testa dell’attaccante Traini dopo lo scontro con il portiere avversario, anche lui uscito dal campo con la testa fasciata. Era l’ultimo minuto di recupero, l’ultimo assalto. Tra i due c’è stato un impatto spaventoso. Sicuramente era calcio di rigore in quanto lo scontro è avvenuto sulla linea dell’area di rigore. L’arbitro ha negato il rigore.
Sconfitta amara per l’Atletico Ascoli dopo il prestigioso successo contro l’Aquila, ma anche stavolta la squadra di Simone Seccardini ha fatto il proprio gioco con la costruzione dal basso che parte dal portiere. Una sorta di “tiki taka” rischioso, talvolta da brividi, e proprio su un disimpegno del numero uno è arrivato il gol partita per il Roma City che aveva studiato gli avversari e sperava in un errore.
«Noi crediamo molto nella costruzione del gioco dal basso – dice Seccardini – ci porta dei vantaggi e, se oggi siamo in questa posizione di classifica, è anche merito di questa identità e di questo percorso».
Per quanto riguarda lo scontro tra Traini e il portiere Rimbu, il tecnico ascolano non ha dubbi: «Rigore netto, sono stato buttato fuori perchè, insieme a tutto il mio staff, sono andato a soccorrere un ragazzo con la testa spaccata. L’arbitro ci ha detto che aveva visto benissimo ma faccio fatica a credergli».
Domenica prossima 3 marzo l’Atletico Ascoli giocherà sul campo della Vigor Senigallia, compagine in lizza per i playoff.
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