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Il Tribunale sfrattato, tuona l’Ordine degli avvocati: «Sconsiderato il comportamento processuale dell’Agenzia del Demanio»

ASCOLI - A farsi portavoce è il presidente Paolo Travaglini: «Per mezzo della propria Avvocatura Distrettuale, ha incomprensibilmente disertato il primo incontro di “mediazione demandata” disposta dal giudice assegnatario del procedimento. Interesseremo il Consiglio Nazionale Forense per avviare interlocuzioni dirette con il Ministro della Giustizia e risolvere questa inaccettabile situazione»
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Il Palazzo di Giustizia di Ascoli e l’avvocato Paolo Travaglini

 

«L’Avvocatura picena, preso atto della sentenza emessa il 5 febbraio 2024 dal Tribunale di Ascoli, con la quale è stata respinta l’opposizione proposta dall’Agenzia del Demanio ritenendo fondata e quindi legittima l’azione per la convalida di licenza di finita locazione intrapresa dalla società locatrice, segue con estrema preoccupazione le vicende che, nostro malgrado, stanno coinvolgendo l’immobile dove è ubicato il Tribunale di Ascoli».

Lo afferma, anche a nome di tutti gli altri colleghi, l’avvocato Paolo Travaglini, presidente dell’Ordine degli avvocati della provincia di Ascoli, che interviene su una vicenda – lo sfratto del Palazzo di Giustizia di Ascoli da parte dell’Agenzia del Demanio – che ha fatto e farà discutere ancora a lungo.

«Non può non considerare superficiale e sconsiderato – prosegue deciso – il comportamento processuale tenuto dall’Agenzia del Demanio, la quale, per mezzo della propria Avvocatura Distrettuale, ha incomprensibilmente e deliberatamente disertato il primo incontro di “mediazione demandata” disposta dal giudice assegnatario del procedimento di sfratto, ottenendo ad oggi un ordine di liberazione dell’immobile entro e non oltre il 29 dicembre 2026.

Ciò che forse sfugge a chi è deputato a confrontarsi con la società locatrice per dipanare le problematiche relative all’utilizzo del palazzo – spiega Travaglini – è che una tale inqualificabile situazione mette a rischio lo svolgimento nel territorio piceno di una funzione pubblica necessaria e indispensabile per preservare l’ordinamento democratico.

Nonostante i reiterati sforzi e le continue interlocuzioni con il presidente del Tribunale, il procuratore della Repubblica e l’Amministrazione comunale, non sembra vi sia effettiva contezza della gravità della situazione da parte dell’Agenzia del Demanio.

Come Ordine degli avvocati di Ascoli – conclude Travaglini – non siamo più disponibili ad accettare tale omissivo comportamento e nei prossimi giorni provvederemo ad interessare il Consiglio Nazionale Forense affinché avvii interlocuzioni dirette con il Ministro della Giustizia allo scopo di risolvere definitivamente tale inaccettabile situazione».

 

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