C’è chi non vede l’ora di andare in pensione, chi invece – pur essendo arrivata l’ora di godersi il meritato traguardo – sceglie di continuare a lavorare nella Sanità picena.
E’ il caso del dottor Antonio Fortunato, direttore della Patologia Clinica di Ast Ascoli, che poteva, anzi doveva secondo la normativa, andare in pensione per aver raggiunto i 40 anni di servizio, ma non i 70 anni di età.
Invece, quando era già con la valigia in mano, ha potuto fare la richiesta di trattenimento in servizio, in ragione della Legge di Conversione 18 del 2024 dell’emendamento al decreto Milleproroghe, che permettette alla categoria, di dirigenti medici, sanitari e infermieri di enti e aziende del Servizio sanitario nazionale, di continuare a lavorare, anche dopo 40 anni, tenendo fermo il limite dei 70 anni di età anagrafica.
Sono inoltre stati prorogati fino a giugno i contratti libero professionali ai medici in pensione che durante la pandemia avevano risposto all’appello di tornare in servizio per fronteggiare l’emergenza. Naturalmente alla base c’è stata la conferma della disponibilità da parte degli stessi professionisti.
Si tratta dei dottori Francesco Novelli Francesco, Vincenzo Mecozzi, Giorgio De Santis Giorgio, Mario Antonelli, Stenio Amabili, Ettore Pala e Giulio Filipponi.
La proroga si è resa necessaria, in attesa di “espletare le procedure di acquisizione di personale mediante i meccanismi di reclutamento ordinari, ancora in via di definizione”, si legge nella determina dell’Ast che sta andando spedita nel bandire concorsi ma anche nella stabilizzazione dei precari attraverso le procedure Madia e Covid.
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