Azione a tenaglia del Partito Democratico per salvaguardare il futuro del Tribunale di Ascoli, con l’onorevole Augusto Curti da un lato e il gruppo consiliare dem ascolano con i consiglieri comunali Francesco Ameli, Angelo Procaccini e Pietro Frenquellucci dall’altro.
«In questi giorni abbiamo appreso della grande preoccupazione espressa da tutti coloro che lavorano nel Tribunale, uno tra i più importanti presidi istituzionali della città e della provincia. E’ concreto rischio di sfratto per mancato rinnovo della locazione che scade nel 2026. Per questo – dicono gli esponenti del Pd – abbiamo provveduto a depositare alla Commissione Giustizia della Camera e al Comune altrettante interrogazioni urgenti per sensibilizzare le istituzioni competenti».
“Mi chiedo come sia possibile che un presidio istituzionale di tale centralità, da quasi settant’anni riferimento irrinunciabile per la città e il territorio, possa essere oggetto di sfratto dall’attuale sede di Piazza Orlini – afferma Curti – pertanto abbiamo ritenuto opportuno sollevare la questione a livello parlamentare sottoponendola al ministro della Giustizia Nordio attraverso un’interrogazione presentata congiuntamente con il nostro capogruppo in commissione giustizia l’onorevole Gianassi».
Da Roma ad Ascoli. «Il Tribunale non è un tema che riguarda solo i professionisti ascolani – le parole di Francesco Ameli, capogruppo in Consiglio comunale e segretario provinciale del Pd – ma un vasto territorio che va dalla costa alle aree montane. E’ vero che la riforma Cartabia ha cambiato lo svolgimento dei procedimenti, ma il presidio fisico non può essere dismesso. E qualora si volesse ragionare su una nuova ubicazione, purchè funzionale dal punto di vista logistico e amministrativo, i tempi devono essere rapidi per non compromettere il regolare svolgimento delle attività con la necessità di condividere il percorso con tutti gli operatori di settore».
Tribunale, via da Piazza Orlini entro il 2026: c’è la sentenza
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