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Acquaroli e Saltamartini nel Piceno per parlare di Sanità, i sindacati esclusi: «Occasione persa per un confronto costruttivo, ma saremo fuori a manifestare»

I DUE INCONTRI, ad Ascoli e a San Benedetto, sono in programma per venerdì 15 marzo. I rappresentanti dei lavoratori hanno formalmente chiesto di partecipare, ma per ora nessuna risposta. Viola Rossi (Cgil): «Centrale il problema dell'organico. Con noi anche forze politiche? Se ci saranno, non sarà un momento concertato. Non è nostra intenzione dare adito a strumentalizzazioni»
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Viola Rossi, segretaria provinciale Cgil Funzione Pubblica

 

di Maria Nerina Galiè

 

Il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, ed il vice con delega alla Sanità, Filippo Saltamartini, scenderanno nel Piceno venerdì 15 marzo, per incontrare, in due distinte occasioni (una ad Ascoli ed una a San Benedetto) tutta la dirigenza della locale Ast, sia medica che infermieristica.

Il motivo ufficiale dell’incontro è “di confronto e ascolto sulla Riforma Sanitaria Regionale e sui successivi adempimenti”, momento che dovrebbe essere propedeutico all’Atto aziendale, in corso di elaborazione nell’Ast picena.

Non sono stati invitati i sindacalisti che non hanno accolto di buon grado il fatto, tanto che hanno formalmente chiesto alla dg Nicoletta Natalini di poter essere presenti.

Ad oggi, 13 marzo, non è arrivata alcuna risposta in merito. Pertanto, i rappresentanti dei lavoratori, di Cgil, Cisl, Fials, Ugl Salute e Nursing Up, da una parte, e Usb e Nursind dall’altra, si stanno organizzando per manifestare fuori dalle sedi delle riunioni con i vertici regionali, dalle ore 11 alle 14 davanti all’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto e dalle ore 15 alle 18 davanti al “Mazzoni” di Ascoli.

«Abbiamo saputo dell’incontro dagli stessi lavoratori – commenta Viola Rossi, segretario provinciale Cgil funzione pubblica – e subito ci siamo attivati per chiedere di poter essere presenti ed avere spazio di intervento.

Nessuna risposta, quando invece, poteva essere l’occasione per ascoltare come pure per confrontarsi, ed in maniera costruttiva, su un tema così importante».

A distanza di oltre un anno dall’istituzione dell’Ast, sembra quindi che la situazione stia “peggiorando” nel Piceno, invece che migliorare e dai numerosi interventi dei sindacalisti emerge in clima sempre più teso tra i dipendenti. E’ davvero così?  «Ma certo – risponde la sindacalista – clima teso e di preoccupazione per il futuro.

Parliamo di una Sanità pubblica che da tempo si porta dietro enormi problemi economici e che deteneva una sorta di primato regionale quanto a numero di precari: circa 240, continuamente prorogati proprio perché ce n’è bisogno, a fronte di una dotazione organica da sempre sottostimata.

E’ stato dato un gran risalto alle recenti stabilizzazioni, Madia e Covid, e che riguardano circa 150 lavoratori. Non dimentichiamo però che si tratta di misure supportate dalla normativa. Mentre è chiaramente nell’aria la  volontà di non prorogare gli altri. Sono 70 i contratti a tempo determinato che scadranno a fine aprile».

Qual è secondo voi sindacalisti, l’intenzione della dirigenza di Ast?

Rossi: «L’impressione è che la dirigenza si preoccupi più di rispettare il budget piuttosto che di garantire un servizio sanitario pubblico al territorio, avocando a sé la “riorganizzazione” in una situazione già in sofferenza, con molte criticità e, tra l’altro, senza la giusta condivisione con i sindacati, come previsto invece dal contratto collettivo».

Alle manifestazioni, come già accaduto in altre come la presentazione dell’Ast a San Benedetto, ai sindacalisti si sono affiancate forze politiche. Viola Rossi, accadrà la stessa cosa venerdì?

«Se succederà, non sarà un evento concertato con noi. Sia chiaro, noi rappresentiamo i lavoratori e le nostre rivendicazioni  non hanno e non devono avere una piega politica o di campanile. Non è nostra intenzione dare adito a sterili strumentalizzazioni». 

 



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