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Mensa scolastica, l’esternalizzazione riguarda 26 unità del personale

SAN BENEDETTO - Con l'affidamento del servizio di refezione ad un soggetto esterno, è da capire se gli addetti a tempo determinato verranno riassorbiti nel servizio. Il tema verrà sviscerato nella commissione del 5 aprile
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Il servizio di refezione scolastica è prossimo ad una nuova esternalizzazione

 

di Giuseppe Di Marco

 

Con la prossima esternalizzazione della mensa scolastica, i 26 dipendenti a tempo determinato verranno confermati? L’affidamento del servizio ad una cooperativa esterna suscita dei dubbi, che l’Amministrazione proverà a fugare nella commissione convocata per il 5 aprile.

 

L’anno scorso, la mensa veniva esternalizzata in via sperimentale negli asili di Via Puglia, Via Mattei e Via Togliatti, nonché nella sezione infanzia e primaria della scuola “Caselli”. Dall’anno 2024-2025, invece, l’outsourcing verrà esteso a tutti gli asili nido e alle scuole primarie della città. Alla base di questo indirizzo c’è l’idea di ottimizzare il servizio generando contemporaneamente risparmi.

 

La prossima ondata di esternalizzazione non riguarderà l’approvvigionamento delle derrate alimentari, ma piuttosto il personale. Attualmente, sono impiegati 10 lavoratori a tempo indeterminato e 26 a tempo determinato: è da capire se questi ultimi, con la commissione all’esterno, verranno confermati oppure no. Il timore è che questi membri del personale debbano trovarsi un altro impiego. Ma è anche possibile che una parte di loro vengano riassorbiti nel servizio di refezione.

 

Che risparmi sono previsti? Gli uffici, in tal senso, hanno già fatto alcune proiezioni. Nel 2022 vennero spesi 1.205.000 euro per produrre 216.000 pasti. Nel 2024 si prevede una generazione di 240.000 pasti, e senza esternalizzazione si raggiungerebbe un costo di 1.409.000 euro. Con l’affidamento ad una cooperativa esterna, invece, il Comune spenderebbe 1.440.000 euro, calcolando un appalto di 6 euro a pasto. L’ente quindi dovrà lavorare di cesello sulla voce di spesa per unità: con un appalto di 5,5 euro, l’esborso scenderebbe a 1.320.000 euro, e con 5 euro a pasto a 1,2 milioni.

 

Va anche detto che, con il bilancio da poco approvato, è stata ratificata anche la riduzione delle tariffe: l’esenzione è prevista per le famiglie con reddito Isee inferiore a 7.000 euro, mentre per la nuova fascia di Isee compreso tra 7.000 e 14.000 euro il costo del pasto diminuisce del 45% fino al 60% per la tariffa per il terzo figlio che mangia a scuola. Alla fascia 14.000-20.000 invece spetta una riduzione del 22% rispetto all’anno precedente, che sale al 32% per il terzo figlio.


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