Erano sbarcati ieri pomeriggio, lunedì 18 marzo, nel porto di Ancona, dalla nave “Ocean Viking”, ma si è scoperto che tra quelle 336 ce n’erano due che avevano fatto ritorno in Italia nonostante i decreti di espulsione a loro carico eseguiti nell’aprile 2021 e nell’agosto 2022, a seguito dei quali gli era stato vietato il ritorno nel nostro Paese per cinque anni.
Sono stati così arrestati due migranti, un tunisino e un pakistano, poi trattenuti nelle celle di sicurezza della Questura. Arresti convalidati questa mattina al Tribunale di Ancona: per entrambi è stato disposto l’obbligo di firma.
L’Ufficio competente della Questura ha intanto regolarizzato la posizione degli stranieri sul territorio nazionale. Gli agenti della Divisione Anticrimine hanno lavorato per tutelare i minori affidandoli alle strutture individuate dalla Prefettura e dislocate su tutte le Marche. La Scientifica ha svolto le operazioni di foto-segnalamento e identificazione attraverso la raccolta delle impronte palmari e digitali.
L’efficiente catena di lavoro in sole dodici ore è riuscita a concludere positivamente le operazioni, nel più importante sbarco che finora ha coinvolto Ancona.
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