«Di cosa ha bisogno questo nostro Paese? Di cosa la nostra Regione? Di infrastrutture. Le infrastrutture sono vitali. Rappresentano la possibilità di un nuovo sviluppo. Ma come? Ma quali? E, soprattutto, con quale visione iniziare a realizzarle? Di questo e di molto altro si discuterà lunedì 25 marzo, alle ore 16,00, ad Ancona, presso la Facoltà di Economia. Titolo dell’incontro è “Le infrastrutture per lo sviluppo del territorio”».
Si apre così la nota della Fondazione San Giacomo della Marca.
«L’evento aperto a tutti sarà diviso in tre momenti: Sussidiarietà e… Governo delle Infrastrutture; Le infrastrutture per lo sviluppo del territorio; Approcci e contributi innovativi per lo sviluppo territoriale.
Il primo tema, che prende le mosse dal Rapporto 2023-2024 della Fondazione per la Sussidiarietà, sarà svolto dal professor Lanfranco Senn, professore emerito di Economia regionale dell’Università Bocconi di Milano.
Il secondo vedrà impegnati il presidente della Fondazione Marche Mario Pesaresi, l’amministratore delegato della Rete Ferroviaria Italiana Gianpiero Strisciuglio, il direttore relazioni esterne Inwit Michelangelo Suigo, il direttore studi e strategie Autostrade per l’Italia Gianluigi Iacobone.
L’ultima parte del convegno sarà riservata al direttore generale Fondazione per la Sussidiarietà Davide Panciera e al rettore dell’Univpm Gianluca Gregori che presenterà il corso di perfezionamento presso l’Ateneo dorico.
A fungere da moderatore penserà il presidente della Fondazione San Giacomo della Marca Massimo Valentini.
La Fondazione San Giacomo della Marca è la promotrice dell’iniziativa insieme alla Fondazione per la Sussidiarietà e l’Università Politecnica delle Marche. Collaborano all’evento DesignTerre, Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, Fondazione Marche, Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi e Fondazione Ottavio Sgariglia Dal Monte.
Il Rapporto 2023-2024, da cui prende le mosse il convegno anconetano, ha l’obiettivo di verificare quanto, si legge nella premessa, l’approccio sussidiario sia utile a cambiare contenuto e metodo dello sviluppo sostenibile di un Paese. La cultura della sussidiarietà, infatti, introduce una dimensione di responsabilità diffusa nei confronti del bene comune e per questo può essere considerata un fattore di metodo determinante nel governo e nella governance dell’infrastrutturazione, mettendo al centro il dialogo costruttivo tra comunità locali e amministrazioni centrali.
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