di Maria Nerina Galiè
«Un vero ciclo amministrativo si snoda su dieci anni. Un mandato impostato, ed in parte realizzato, è da completare nel secondo quinquennio. E’ una questione di coerenza ed è giusto consegnare alla città l’esperienza fatta nel primo».
Sono le parole di Dario Corradetti, assessore comunale di Ascoli con diverse deleghe tra cui Bilancio, Contenzioso, Patrimonio, Gare e Contratti.
Dario Corradetti, in corsa per le prossime amministrative nella lista targata Lega (senza capolista e con i candidati elencati in “rigoroso” ordine alfabetico) e dove oltre lui ci sono i colleghi assessori uscenti Nico Stallone e Monia Vallesi ed i consiglieri uscenti Mauro Agostini, Luca Cappelli, Patrizia Petracci.
Tra i progetti che hanno visto impegnato l’assessore uscente, e che lo stesso vorrebbe portare a termine, c’è la valorizzazione di Palazzo Guiderocchi.
Un’opera da 2 milioni di euro da mettere a bando per la realizzazione, da parte di privati, di un hotel a 5 stelle.
«Si tratta di un progetto pubblico privato, primo nel Piceno e quinto nelle Marche – precisa Corradetti – e che coinvolge anche i Comuni di Roccafluvione, Palmiano, Venarotta, Folignano, Maltignano, comproprietari di un piano dell’immobile. Ascoli è capofila ed abbiamo deliberato la gara d’appalto. Ora attendiamo gli altri per procedere».
«L’investitore – continua l’assessore – gestirà per 20 anni la struttura, dando impulso fortissimo al centro storico, al turismo della città, all’impianto di eventuali figure commerciali, al di là del food, perché con un turismo a 5 stelle si potranno aprire, come in altre città, negozi di settori più in sofferenza».
In tema di Bilancio l’assessorato si è trovato a gestire molte risorse.
«Sì – conferma Corradetti – grazie al fatto che molti investimenti ci sono stati agevolati dal Pnrr. Con le risorse residuate abbiamo potuto affrontare l’emergenza del sociale, la pandemia, la messa in sicurezza della scuole, la manutenzione ordinaria e straordinaria di diversi edifici pubblici.
Ma c’è ancora molto da fare, pertanto ci riproponiamo con l’intento di continuate l’opera».
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