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Castel di Luco, riapre lo scrigno dei tesori: «Gioiello del Piceno» (Video e foto)

ACQUASANTA TERME - Terminati i lavori di riparazione post sisma da oltre 5 milioni sulla costruzione forticata di origine medievale. Un grande risultato per tutto il cratere. Il sindaco Stangoni: «Anche così rilanciamo il territorio» . Il commissario Castelli: «Impegno di tutti, progetto studiato secondo una logica "sartoriale"»
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Il sindaco Stangoni ed il commissario Castelli sulla riapertura di Castel di Luco

 

Un luogo ancestrale, magico, depositario di storia e fascino torna ad impreziosire l’offerta turistica del Piceno e di tutto l’Appennino. Sono giunti a conclusione, infatti, i lavori di riparazione post sisma su Castel di Luco, costruzione fortificata di epoca medievale situata nel territorio di Acquasanta Terme, dimora storica tra le più visitate delle Marche.

Nella giornata di lunedì 25 marzo la simbolica cerimonia di ripartenza dopo il complesso lavoro svolto sul sito, la cui particolarissima conformazione ellittica, ad ergersi su uno sperone di roccia che domina la strada Salaria, ha reso l’intervento tanto complesso quanto delicato, per un importo totale che si aggira sui 5,3 milioni di euro.

Presenti al taglio del nastro, oltre alla famiglia proprietaria del bene rappresentata da Francesco e Laura Amici, il sindaco Sante Stangoni col vice Luigi Capriotti, il commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli, il direttore dell’Usr Marco Trovarelli, l’architetto Valerio Borzacchini e i rappresentanti della ditta che condotto l’intervento, la Delta Lavori di Sora (Frosinone).

Il testo continua dopo il video

«Qualche tempo fa un signore ha osservato il lavoro asserendo che tutto fosse uguale a prima el terremoto  – spiega Borzacchini -. L’ho definito il più grande complimento che potesse farci, perché se tutto è come prima esteticamente, nella qualità architettonica, della struttura e via dicendo, significa che abbiamo un ottimo lavoro. Siamo giunti al miglioramento sismico con tecnologie particolari, senza intaccare il bene, preservandolo nella sua essenza. Credo che il restauro sia proprio questo: conservare il bene nel tempo e renderlo efficiente dal punto di vista strutturale, funzionale ed impiantistico ed è il risultato che speriamo di avere ottenuto, nonostante tutto. Fondamemntale in questo caso si è rivelata la messa in sicurezza effettuata nell’immediato, senza cui probabilmente i danni della nevicata e delle scosse del gennaio 2017 sarebbero stati forse irreparabili».  

Alla fine della cerimonia l’artista Alberto Ciampini ha consegnato una serie di opere realizzate in legno locale con altrettante dediche a Castelli, al comandante dei Carabinieri Domenico Barone ed al maresciallo Vincenzo Albanesi.

Sempre in materia di ricostruzione, lo stesso Castelli ha effettuato un sopralluogo nell’area del vecchio edificio della scuola “De Carolis” (primaria e secondaria) di Acquaviva Picena, che sarà demolita e ricostruita con un progetto da 3,4 milioni di euro. Ad Acquaviva sono 11 le pratiche di ricostruzione privata presentate, di cui 8 già decretate per un valore di 4,2 milioni di euro, di cui 1,9 già liquidati in base all’avanzamento dei lavori.

Il taglio del nastro con Francesco Amici, Castelli, Capriotti, Stangoni, Trovarelli e Laura Amici

 


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