di Federico Ameli
A distanza di qualche anno dalla prima idea progettuale, punto di forza del ben noto dossier di candidatura al titolo di capitale italiana della cultura, Ascoli e il Piceno continuano a lavorare di squadra per valorizzare lo straordinario patrimonio culturale e turistico della nostra provincia.
Non a caso, dato che di cultura si tratta, è proprio uno palchi più prestigiosi del territorio, quello del Teatro Filarmonici di Ascoli, a ospitare nel pomeriggio di ieri, lunedì 25 marzo, la presentazione di “Ascoli Città Metromontana”, punto di riferimento per le realtà cittadine e i borghi del Piceno, che l’Arengo e gli enti locali del territorio hanno intenzione di realizzare da qui ai prossimi anni.
Come noto, su iniziativa del sindaco Marco Fioravanti, già da qualche tempo Ascoli ha intrapreso un percorso di sviluppo che punta a fare delle cento torri un elemento trainante del territorio piceno, capofila di un progetto di valorizzazione che, a partire dalle bellezze del centro storico, intende dare visibilità e risalto a tutti i 33 comuni della provincia, senza personalismi o preferenze di sorta.
«In quattro anni e mezzo abbiamo lavorato duramente, imparando dagli errori e riducendo notevolmente il tasso di autoreferenzialità – esordisce il sindaco Fioravanti nell’aprire i lavori della tavola rotonda al Filarmonici – Abbiamo compreso che è fondamentale ampliare l’offerta, gli orizzonti e la visione del territorio.
Fino a 15 anni fa, con una singola azione come l’apertura di una fabbrica, 600 cittadini riuscivano a trovare un impiego. Oggi, invece, abbiamo bisogno di 100 azioni coordinate per un obiettivo comune, rendere manageriale la strategia di sviluppo economico e turistico.
Stiamo portando avanti un grande investimento sulla mobilità sostenibile, proseguendo in questa direzione grazie alla consulenza di un disability manager per sfruttare un flusso turistico importante e contribuire al miglioramento della qualità della vita.
Vogliamo alzare l’asticella sviluppando ogni singola proposta di commercianti, residenti e amministratori del territorio. Si tratta di un progetto molto complesso, ma sono fiducioso perché il percorso di questi anni ha già contribuito a prolungare il soggiorno medio del turista da 1 giorno e mezzo a 2,4 giorni, in cui i visitatori hanno avuto la possibilità di scoprire la bellezza dei nostri borghi».
Una fitta rete di amministratori ed enti locali, quella tessuta in questi mesi dall’Arengo, che dalle peculiarità del territorio e da una spiccata unità di intenti intende ripartire per offrire al mondo esterno una nuova immagine del Piceno, grazie anche al sostegno della politica regionale e nazionale e al prezioso e irrinunciabile contributo delle nuove tecnologie.
«Ringrazio, tra gli altri, il Sottosegretario di Stato al Mef Lucia Albano per il grande lavoro silenzioso che sta portando avanti con grande competenza, rappresentando il territorio marchigiano in maniera eccellente – prosegue Fioravanti – Vogliamo valorizzare la storia e la cultura del nostro territorio attraverso il digitale. Anche per questa ragione, nell’ambito del Pinqua, abbiamo ideato una piattaforma phygital, con l’obiettivo di attirare smart worker e professionisti del digitale in città.
Sarà fondamentale continuare a investire sull’accoglienza, dando supporto agli straordinari operatori che oggi sono attivi in questo settore.
L’obiettivo è rendere sempre di più Ascoli una città madre che si prende cura dei propri figli, che attraverso un percorso di crescita alla pari, in cui nessuno è inferiore a nessuno, possono contribuire attivamente allo sviluppo del Piceno e del capoluogo ascolano».
Di fronte a una platea di rappresentanti delle istituzioni e partner del progetto, i relatori – tra cui il rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori, il rettore dell’Università di Camerino Graziano Leoni, l’assessore comunale Nico Stallone e il presidente del Bim Tronto Luigi Contisciani – hanno condiviso il proprio punto di vista su un progetto che punta a sviluppare appieno il potenziale attrattivo, turistico, occupazionale ed economico del territorio.
«Da quando si è insediato, il Governo ha immediatamente guardato al differenziale e ai divari tra territori – ricorda Lucia Albano, sottosegretario di Stato al Mef – Marco – Fioravanti, ndr – ha sviluppato una politica di coesione in cui il capoluogo fa da motore trainante per tutto il territorio circostante, lungo il sentiero tracciato dalla Vallata del Tronto. È una lettura importante del territorio condivisa dal Governo, che tiene particolarmente alle politiche di coesione.
Nell’ambito di questo percorso, la valorizzazione del patrimonio immobiliare riveste un ruolo determinante. Ascoli è un esempio lampante in questo senso, potendo contare su un valore inestimabile. In questo senso, la nuova governance nazionale guarda all’immobile come a un valore aggiunto. In quest’ottica, ho costituito una cabina di regia che possa dare direttive e servizi per la valorizzazione attraverso i principi dell’abitare, un esempio che io stessa ho preso dal Comune di Ascoli».
Se le buone pratiche delle cento torri, che come sottolineato dal progettista nonché moderatore dell’incontro Giorgio Bisirri rappresentano la quarta realtà italiana per fondi Pnrr a disposizione per cittadino, possono rappresentare un esempio in ambito nazionale, una visione condivisa potrà rappresentare il punto di partenza della rinascita di un intero territorio, in attesa di lasciarsi alle spalle una volta per tutte le ferite del sisma.
«I terremoti hanno prodotto su questi territori il medesimo effetto che una prova da sforzo produce su un cardiopatico – commenta Guido Castelli, commissario straordinario per la Ricostruzione – Il Governo ha stanziato risorse importanti, ma sarebbe un errore imperdonabile ricostruire tutto come prima, restando fermi al 24 agosto 2016.
È indispensabile tener conto del progresso tecnologico per prefigurare e rilanciare un Appennino “contemporaneo”, che fa tesoro delle sue identità ma al tempo stesso affronta le sfide moderne, a cominciare dalla crisi demografica.
Si tratta del primo tema su cui ci stiamo mettendo alla prova, che determina anche un cambiamento del territorio, ossia l’avanzamento del bosco. Su 8.000 chilometri quadrati del cratere il 70% della superficie e è costituita dal bosco, il 25% è terreno gestito a livello agronomico, il 5% urbanizzato, senza considerare l’impatto sul piano della crisi climatica.
Una parte della soluzione sta nel riattivare la pratica agronomica e zootecnica, un aspetto affatto marginale in una strategia più ampia, fatta di relazioni e servizi in grado di innervarsi in una logica digitale, in grado di superare le differenze».
Dello stesso avviso anche Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche.
«Quando ho ascoltato per la prima volta l’idea del sindaco Fioravanti, ho capito immediatamente che si trattava di un progetto in grado di generare un cambio di passo per tutto il territorio – afferma – In fondo, l’esperienza dello stesso sistema camerale lo insegna: cinque anni fa si temeva una perdita di autonomia e di competitività, ma la forza di una Camera di Commercio delle Marche finalmente unita è molto più significativa.
Per vivere al meglio questi territori c’è bisogno di creare lavoro, anche sul piano digitale. Stiamo entrando, inoltre, nel mondo dell’intelligenza artificiale, da sfruttare in maniera adeguata a vantaggio degli enti e delle realtà locali.
Abbiamo condotto diversi studi in collaborazione con le università del territorio e sappiamo che, per diverse motivazioni, Ascoli e le Marche sono particolarmente attenzionate dai turisti. Dobbiamo proseguire in questa direzione, continuando a lavorare in sinergia per cambiare la storia della nostra comunità».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati