di Pier Paolo Flammini
L’inverno è trascorso e lo scorso 6 dicembre non era ancora iniziato, ma la situazione in merito al progetto San Park di Sideralba Green è ferma a quella data. Ad oggi, martedì 26 marzo, dal Comune di San Benedetto non è stata inviata alla Sideralba di Luigi Rapullino alcun tipo di interlocuzione in merito alla lettera protocollata appunto lo scorso 6 dicembre.
Con la richiesta firmata dall’avvocato Alessandro Pallottino di Roma Sideralba chiedeva al Comune di San Benedetto se fosse possibile escludere l’area acquistata all’asta fallimentare nel gennaio 2023 dal comma 9 dell’articolo 49 delle Note Tecniche di Attuazione, laddove si prevedeva, proprio per la Zona Brancadoro: “Non è in alcun caso consentito l’intervento edilizio diretto“.
Il divieto di un intervento edilizio diretto comporta la necessità di realizzare un Piano Particolareggiato dell’Area, e quindi verificare il rispetto di tutte le prescrizioni di servizi sull’intero comparto Brancadoro, che si estende da Viale dello Sport (stadio e PalaSpeca compresi) fin quasi alla Statale 16. Arrivare a un Piano Particolareggiato significherebbe trovare un accordo sulla ripartizione delle aree, per rispettare quelle del Piano Regolatore del 1984, tra tutti i proprietari del comparto: Sideralba, che ha la proprietà sul 50% dell’area complessiva; il Comune di San Benedetto (23%) e soprattutto gli altri 24 proprietari (27%).
Pallottino aveva fatto presente come un percorso simile fosse stato intrapreso, nella Regione Marche, dai Comuni di Corridonia e di Ascoli. Dopo il 6 dicembre, per accelerare una risposta da parte dell’ente comunale, Rapullino aveva indetto una conferenza stampa il 26 gennaio, in previsione della Commissione Urbanistica di qualche giorno dopo. In quell’occasione erano risaltate alcune parole del dirigente all’Urbanistica Giantomassi: «L’importante è che si abbia l’idea di cosa che si vuole realizzare in quell’area sulla base dell’interesse pubblico, più che fossilizzarsi del come, ovvero della procedura amministrativa. I modi per realizzare quanto si desidera si trovano, ci sono anche gli accordi di programma: ma la città deve sapere cosa desidera in quell’Area».
Accordi di programma che consentirebbero di spostare in Area Brancadoro strutture sportive situate in zone oggi poco consone (pensiamo alla Pista di Pattinaggio o al Campo Europa), dotare di servizi l’area (si pensi a un sottopasso ferroviario in prossimità dello stadio, necessità ineludibile) e riqualificare diversamente zone oggi a vocazione ibrida.
Il lungo silenzio dell’Amministrazione Comunale (sono trascorsi quasi 4 mesi e non è stato espresso nessun punto di vista, positivo o negativo, rispetto alla richiesta di Sideralba) lascia un po’ interdetti. La giunta Spazzafumo starebbe pensando di coinvolgere in una progettazione condivisa tutti e 25 proprietari privati dell’area, ma non si capisce se questo sia un desiderio o un passaggio vero e proprio in vista di una programmazione.
Ad ogni modo, cortesia e trasparenza vorrebbero che Sideralba, e la cittadinanza tutta, sapessero se in quella zona si può procedere con una variante per consentire l’intervento edilizio diretto o meno.
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