di Giuseppe Di Marco
Tra le 68 e le 70 automobili ogni 100 abitanti. E’ questo il numero che, più di tutti, esemplifica la presenza di veicoli motorizzati a San Benedetto. Un dato preoccupante, sul quale bisognerà intervenire per ridurre non solo l’inquinamento, ma anche il congestionamento del traffico urbano.
Quella sul numero di auto è solo una delle statistiche presentate nella mattina del 4 aprile in sala consiliare, che fanno riferimento al Piano urbano per la mobilità sostenibile, di cui è stato elaborato il quadro conoscitivo. Fra i presenti, il sindaco Antonio Spazzafumo, gli assessori Bruno Gabrielli e Laura Camaioni, il dirigente Giorgio Giantomassi, il funzionario Gionni Tiburtini, Carlo Carminucci e Francesco Colarossi. Dopo l’analisi del quadro, è ora di passare alla progettazione vera e propria del Piano.
Ad illustrare il quadro è stato Carminucci, della Isfort, che è partito dal numero di pendolari: «A San Benedetto ce ne sono circa 23.000 al giorno, di cui due terzi restano nel territorio comunale per studio o lavoro. Viene da sé, quindi, che ci troviamo di fronte ad un polo urbano vivace, ma anche più congestionato rispetto alla media. Sul totale dei pendolari, il 60% usa l’auto, il 25% va a piedi, l’8% usa i mezzi pubblici e un altro 8% la bicicletta». La piramide, quindi andrebbe rovesciata.
Ma ecco gli scenari più preoccupanti: «Sulla sopraelevata, dalle 7 alle 21 di un giorno feriale di novembre, abbiamo registrato 30.000 passaggi veicolari, e circa 20.000 di domenica. Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, l’offerta a livello urbano è sottodotata rispetto ad altre città marchigiane paragonabili, come Senigallia e Fano, e decisamente rispetto ad Ascoli: circa un terzo in meno. Infine, per quel che riguarda la ferrovia, San Benedetto ha una stazione “silver”, quindi intermedia, ma che genera un flusso di circa 1 milione di passeggeri all’anno, di cui un terzo pendolari».
E ancora: «Le auto sono tante – continua Carminucci – il tasso di motorizzazione è di 68-70 auto ogni 100 abitanti, ma il dato grave è che il parco auto sta crescendo, e stenta a ringiovanire, visto che c’è una forte presenza di Euro 3. Infine, San Benedetto non ha problemi di sforamento per quanto riguarda polveri sottili e biossidi, ma ha un dato preoccupante sul consumo di suolo, che sta sul 37%».
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