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Fainplast e Chendù, binomio ascolano alla Milano Design Week

DUE REALTA' ascolane insieme per un progetto che unisce arte, design, industria e innovazione. Con uno sguardo attento alla sostenibiltà ed al recupero dei materiali. Da lunedì 15 aprile saranno al Fuorisalone della città meneghina con "Across the line - Oltre la linea", esposizione dove ferro, marmo e travertino incontrano il pvc
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Ernesto Cesario ed Elisabetta Mariani di “Chendù” e la famiglia Faraotti con Battista al centro ed ai lati i figli Roberta e Daniele

 

 

di Luca Capponi 

 

Arte e design, artigianalità e riutilizzo dei materiali. Sperimentazione, manualità e conoscenza. Per un incontro che sa di sfida. E che condurrà i protagonisti alla imminente Design Week di Milano, dal 15 aprile al 21 aprile.

 

Fainplast, l’azienda della famiglia Faraotti leader mondiale nel settore delle materie plastiche, e Chendù, giovane studio creativo in materia di design guidato da Ernesto Cesario ed Elisabetta Mariani. Entrambi ascolani, entrambi pronti a tuffarsi nell’appuntamento che ogni anno attira visitatori da ogni parte del mondo, tra oltre mille iniziative, mostre, convegni, installazioni e performance.

Una delle opere che verranno esposte alla Milano Design Week

 

Il tema centrale di quest’anno è “Materia Natura”, una riflessione sull’importanza della sostenibilità ambientale nel processo creativo e progettuale. Recuperare anzichè creare rifiuti. Ecco dunque “Across the line – Oltre la linea”, l’evento che Fainplast e Chendù presentano al Fuorisalone, all’interno del distretto 5VIE Art+Design, ospitati dalla galleria Gilda Contemporary Art, in via San Maurilio, a due passi dal Duomo.

 

Territorio, creatività, sostenibilità, industria, alto artigianato, talenti e visioni si incontrano in un allestimento che mette in connessione due collezioni nate dalla combinazione insolita tra materiali senza tempo (marmo, ferro, travertino) e pvc, in un’operazione di upcycling, progettazione e sapiente manualità e conoscenza: Oru e Mimì.

 

Nella prima, ferro e pvc si incontrano e nasce una famiglia di elementi decorativi da parete. Quattro forme,  infinite combinazioni, creano dialoghi, movimenti e suggestioni che con eleganza delle geometrie e pulizia delle linee vestono gli ambienti con estro, coniugando sperimentazione, sostenibilità, semplicità, ricercatezza. Nella versione “Luxury”, poi, l’essenziale si apre al lusso. Al ferro e al pvc si unisce il marmo. L’eterno e l’effimero diventano una cosa sola.

 

Nella “Mimì” Collection, due tavoli (“dining” e “coffee”), un unico concept che dà vita a due opere d’arte, microarchitetture disruptive, forti, inaspettate, che riempiono, richiamano lo sguardo, incantano. Il travertino con lavorazioni antiche svetta in geometrie di pieni e vuoti, il vetro abbraccia la trama in pvc incorporata filo filo, il ferro stabilizza i volumi, in un progetto rivoluzionario dove il micro incontra il macro, la minuzia l’imponenza, i dettagli l’intero, il lusso l’upcycling.


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