di Maria Nerina Galiè
Continua a far discute la riduzione da due a un tecnico di Radiologia, in orario notturno, nei Pronto Soccorso degli ospedali di Ascoli e San Benedetto, in vigore dal 22 aprile.
Per l’Ast picena, che in una nota promette anzi un aumento delle prestazioni radiologiche alla luce della nuova riorganizzazione, un solo tecnico riesce invece a coprire l’esigenza («Due erano necessari per il doppio percorso in emergenza pandemica»). Assicura poi che ce ne saranno comunque due a San Benedetto a luglio e ad agosto e conferma il servizio di reperibilità per eventuali emergenze del Blocco Operatorio e dell’Emodinamica (leggi qui).
Spiegazione che non ha convinto i sindacalisti di Nunsind e Usb e l’argomento è stato oggetto di una riunione con gli stessi tecnici di Radiologia che hanno espresso le loro perplessità: «Durante la notte – hanno evidenziato – si registra una ventina di prestazioni circa. La possibilità di due urgenze contemporanee tra il Blocco Operatorio e l’Emodinamica è estremamente elevata, rendendo del tutto impensabile che il tecnico di guardia possa lasciare la postazione del Pronto Soccorso per intervenire su una emergenza, mentre il tecnico reperibile viene chiamato per affrontare l’altra».
A sollevare la questione erano stati i sindacalisti di Cgil e Cisl Salute Pubblica, Fials, Nursind Up e Ugl Salute, ricordando anche, dati alla mano non smentiti dall’Ast, che nel 2019 i tecnici di Radiologia erano 30 al “Mazzoni” di Ascoli e 22 al “Madonna del Soccorso” di San Benedetto. Oggi sono 25 ad Ascoli e 19 a San Benedetto, persi tra pensionamenti, recessi volontari e incarichi non rinnovati (leggi qui).
Maurizio Pelosi e Patrizia Cinaglia (Nursind) e Mauro Giuliani (Usb) hanno puntato i riflettori su due aspetti. La prima riguarda l’imponderabilità dell’emergenza: «Nel caso si verifichino contemporaneamente due emergenze, rendendo necessaria la gestione di entrambe, il rischio clinico è estremamente elevato e la rapidità dell’intervento è fondamentale».
Poi la questione della Radiologia d’Urgenza del “Mazzoni” di Ascoli, inaugurata a settembre 2022 e vista come una manna per abbattere le attese in Pronto Soccorso (leggi qui), ma aperta solo dalle ore 8 alle 14.
Nella restante parte della giornata i pazienti ricevono ovviamente la prestazione, ma nel reparto Radiologia, dove confluiscono anche i ricoverati, le persone prese in carico (oncologici o cronici) ed i prenotati tramite Cup, questi «nel volume massimo eseguibile da tecnici e da medici dipendenti dell’Ast, e sulla base del piano di committenza da parte del privato accreditato. Il tutto all’interno del quadro di sostenibilità economica e della disponibilità di personale sanitario medico e tecnico», aveva detto la dottoressa Nicoletta Natalini, sentita qualche tempo fa proprio su questo argomento (leggi qui).
Nursind e Usb chiedono pertanto «l’assegnazione di un tecnico di radiologia esclusivamente alla Radiologia d’Urgenza di Ascoli, operando 24 ore su 24 con il necessario supporto, per evitare lunghe attese o, ancor peggio, il rinvio della prestazione al giorno successivo».
Infine, ma non ultima cosa per i sindacalisti, «i fondi contrattuali, di cui non conosciamo il consuntivo 2023 seppure richiesto ripetutamente, probabilmente insufficienti per pagare le ore di straordinario del tecnico di radiologia in pronta disponibilità, costretto con questa organizzazione ad essere sempre in servizio».
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