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Ascoli-Cosenza, il patron Pulcinelli: «Sbaglia chi pensa che lascerò il club gratis, non è il momento per i cori contro»

SERIE B - Il patron parla per la terza volta di fila nel post partita: «Con sei punti saremmo salvi, abbiamo tutto per farlo. Dobbiamo rimproverarci solo di non aver segnato. I problemi offensivi? Gli attaccanti italiani non si sono mossi, avevamo cercato La Mantia e Moro. Anche i muri sanno che per questo club ho fatto di tutto»
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di Salvatore Mastropietro

 

Per la terza partita di fila il patron Massimo Pulcinelli si presenta davanti ai microfoni della sala stampa del “Del Duca”. Dopo la gioia del “Liberati”, tuttavia, stavolta c’è l’amarezza per una sconfitta, quella arrivata di misura contro il Cosenza, che può pesare molto in ottica salvezza.

Massimo Pulcinelli (foto Ascoli Calcio)

«Ci hanno tolto due rigori – esordisce il patron -, ma sono giusti. Ce ne doveva essere fischiato uno quando il loro portiere è finito addosso a un nostro giocatore, ma dobbiamo pensare a noi. Perdiamo con onore. La matematica dice che che con sei punti saremmo salvi, dobbiamo lavorare per vincerle entrambe e abbiamo tutto per farlo. Il Palermo viene da diverse sconfitte, credo che avranno meno motivazioni, possiamo farcela con loro e anche con il Pisa qui in casa. Non mi sento né perso né perdente. Spero che il Cosenza abbia questo atteggiamento anche domenica contro lo Spezia. Lo scorso anno si salvarono contro di noi, ma credo nella loro correttezza. Ognuno ha le sue motivazioni nel calcio e loro ne avevano molte, sicuramente quest’anno hanno costruito una bella squadra. Viali lo stimo a prescindere dall’esonero, gli faccio tanti auguri per la salvezza raggiunta».

Ancora sulla partita e sul calciomercato di gennaio: «Oggi abbiamo fatto il record di spettatori. Dobbiamo rimproverarci solo di non averla buttata dentro, poi il resto lo hanno fatto gli avversari che sono riusciti a segnare a differenza nostra. Credo che quest’anno abbiamo fatto molti errori: da parte mia, della società e anche della gestione tecnica. Duris e Streng? I ragazzi stranieri fanno fatica ad ambientarsi velocemente quando arrivano a gennaio, sono convinto che almeno uno dei due, se non entrambi, possa darci una mano nelle ultime due gare. Dobbiamo ricordarci che noi avevamo Pedro Mendes ai tempi, fermo restando che abbiamo provato comunque a prendere degli attaccanti italiani, ma non si è mosso nessuno. Faccio ad esempio i nomi di Moro e La Mantia che abbiamo cercato. Abbiamo potuto solo investire su due ragazzi potenzialmente promettenti, Duris ha già fatto due reti e Streng sarà il prossimo Mendes».

Chiosa finale sul futuro societario e sulla contestazione dei tifosi: «C’è stata maleducazione nel dare la notizia ai giornali. E’ stato poco intelligente, castrante e frustrante per la società e per i ragazzi che giocano. A noi è arrivata una manifestazione di interesse, ma ho già detto che ne abbiamo almeno venti. Le analizzeremo a fine campionato, ma oggi è inutile continuare a mettere benzina sul fuoco. Detto questo non mi sono piaciute una serie di cose, ma ne parlerò a fine stagione. Il signor Metalcoat non l’ho ancora mai incontrato. I tifosi? Ho preso a ridere gli striscioni, ho analizzato solo il concetto della luna…se qualcuno pensa che io lascerò l’Ascoli gratis a qualcun altro sbaglia, è come andare a rubare a casa dei ladri. Dopo Terni ho semplicemente fatto un post elogiando i pochi tifosi che c’erano. Anche i muri sanno che io per questo club ho fatto di tutto. Gli Ultras pensano davvero che io me ne vada per qualche coro? Io pago, ci metto la faccia e lascerò il club solo se ci dovesse essere qualcuno più bravo di me. Se porterò la squadra in C avranno ragione nel farmi i cori contro, ma questo non mi sembra il momento».

 



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