I rigori concessi non sono convalidati dal Var: Ascoli all’asciutto nel pomeriggio bagnato del “Del Duca”

La fiducia della vigilia si infrange sulle immagini del…Var. Per due volte l’arbitro indica il dischetto del rigore, per due volte quelli rintanati in uno sgabuzzino dello stadio cambiano la decisione. C’è un terzo episodio, quello dell’uscita a valanga del portiere Marson del Cosenza su Masini, che né il Var né l’arbitro prendono in considerazione. La partita che poteva dare tre punti e una svolta positiva al campionato dell’Ascoli si è conclusa così con una cocente sconfitta. Non ci voleva proprio.

La curva del “Del Duca” sotto la pioggia battente

Ma c’è da dire che al fischio d’inizio le sensazioni erano tutte positive. Buono l’approccio e l’impegno dei bianconeri sulla partita. Cosenza subito alle corde. Su un “Del Duca” bagnato da un forte temporale nell’aria aleggiava il profumo del…gol. Ma prima il Var del barese Nasca e poi il palo di Zedadka hanno negato questa gioia ai tifosi del Picchio. Considerando che il danno e la beffa escono sempre in coppia prima del riposo è arrivato il gol degli ospiti.

Spero ancora in una rimonta nella ripresa, anche se la vedo dura. L’Ascoli ci prova in un paio di occasioni che certamente non possono considerarsi clamorose. Il Cosenza dell’ex Viali, che si è seduto nella stessa panchina (ovvero quella più vicina alla curva nord) di quando allenava l’Ascoli, ha controllato la partita senza grandi sofferenze. Mister Carrera ha fatto poco per cambiare l’andamento della partita. Sostituire i due attaccanti con altri due attaccanti non ha cambiato nulla in campo. Ci sarebbe voluto una mossa alla… Ninì Tirabusciò, ma tutto ciò al “Del Duca” non si è visto.

Ora siamo punto e a capo. La salvezza diretta è un miraggio. “Siamo rimasti in tre, tre briganti e tre somari sulla strada longa longa di Girgenti…”, cantava il grande Domenico Modugno. Siamo rimasti in tre (Ascoli, Bari e Ternana) in questo breve tragitto di due giornate per restare in Serie B.