di Marco Braccetti
Ci mancavano solo i vandali anti-interisti. Da qualche tempo, in giro per la città, campeggiano scritte condite da insulti, rivolte contro l’Inter, squadra milanese che ha tifosi in tutt’Italia. La recente conquista del 20esimo Scudetto ha dato la stura ad una nuova bordata di sfregi che (come si vede in foto) hanno compito pure uno dei murales pacifisti, realizzati nel complesso dell’ex cinema “Delle Palme”.
Siamo a due passi dalla stazione ferroviaria e proprio via Gramsci (trafficatissima arteria che congiunge l’isola pedonale allo scalo ferroviario) è da lungo tempo letteralmente massacrata da imbrattamenti vari.
La questione è stata recentemente sottoposta all’attenzione del sindaco Antonio Spazzafumo: «Al di là della fede calcistica, certe cose mi mettono una tristezza infinita», ha commentato il primo cittadino, noto tifoso interista. «Mette tristezza – ha argomentato ancora – perché facciamo tanto per accrescere una cultura del senso civico, ma poi vediamo che ci sono ancora persone che si comportano in questo modo scellerato».
Il primo cittadino ha dato subito mandato al suo vice, Antonio Capriotti (delegato al decoro urbano) di attivare tutte le procedure necessarie per ripulire la zona.
Una zona che, tra l’altro, è ad alto impatto turistico, considerando i tanti visitatori che arrivano in Riviera utilizzando il treno. Se una delle prima cose che vedono è l’imbarazzante sequenza di imbrattamenti lungo via Gramsci, l’immagine di San Benedetto viene compromessa.
Spazzafumo s’è poi interessato per sapere se la zona è coperta da un servizio di videosorveglianza ma in quel punto gli occhi elettronici non sarebbero disponibili. Avere delle telecamere in quel punto sarebbe utile, anche come deterrente e non solo per il vandalismo.
In ogni modo, sulle condizioni in cui versa, è intervenuto anche l’ex sindaco Pasqualino Piunti, oggi consigliere comunale d’opposizione che ricordato la sua esperienza: «Per quella strada ad alto impatto turistico avevamo attivato un metodo ben preciso: controlli costanti ed immediate ripuliture in caso di imbrattamenti. Così siamo riusciti a mantenerla pulita. Ora, evidentemente, le cose sono cambiate ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti». Spostandoci verso il cuore urbano, altra situazione critica è quella della “Casa del Giardiniere”: all’interno della pineta Pasqualetti.
Sulle pareti dell’edificio di proprietà comunale, infatti, sono apparse delle scritte a sfregiare il murale a tema natura realizzato dai giovani del progetto “Ci Sto? Affare Fatica!”. Così, la “Casa del Giardiniere” torna ad essere l’emblema negativo del fenomeno-writers. Più che un fenomeno, una piaga dilagante.
«Lo dico con rammarico – ha affermato ancora Pasqualino Piunti – questi sono i risultati di chi, durante l’ultima campagna elettorale, sembrava avere in tasca la panacea per ogni problema. La realtà, purtroppo, è ben diversa. La situazione degli imbrattamenti è nettamente peggiorata durante gli ultimi anni, ma non ci si poteva aspettare altro da un’amministrazione di soli selfie e proclami».
Insomma: gli sfregi dei writers sono sempre più visibili e non risparmiano davvero niente, tra superfici pubbliche e private. Manca una strategia complessiva su come frenare tale fenomeno. E manca anche una quantificazione effettiva. Più di 10 anni fa, su mandato dell’amministrazione Gaspari, l’Azienza Multi Servizi effettuò una mappatura generale degli spazi imbrattati. Ma oggi, ad oltre un decennio di distanza, non risulta che quel lavoro sia stato ripreso o aggiornato.
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