Anagramma Music Fest, arriva l’arte indipendente

di Luca Capponi 

Quando nasce un nuovo festival, specie se imperniato sul concetto di indipendenza, è sempre una buona cosa. Soprattutto se la finalità, oltre a quella di diffondere buona musica (e non solo), è di sostenere la ricerca sul cancro.

Valga come manifestazione d’intenti la citazione nel profilo social: “You gotta fight for your right to party”, dal mitico brano dei Beastie Boys uscito nel 1986.

La rebelle e Serena Abrami

Insomma, la prima edizione dell’Anagramma Music Fest parte sotto ottimi auspici. Il lavoro di squadra, l’unione tra anime diverse ma affini, la collaborazione tra etichette indipendenti porta dunque all’esordio di questa kermesse, che avrà luogo sabato 11 maggio, in una location, e questa rappresenta un’altra novità, solitamente non abituata a questo tipo di eventi, lungo la zona industriale, nei pressi del parcheggio del centro sportivo “Città di Ascoli”.

Lì, dalle 16,30 in poi, si parte con il varo della mostra collettiva “Anagraphe – L’identità oggi, chi suono per essere?”. A seguire, l’interessante workshop di canto e identità musicale curato da La Rebelle e Serena Abrami.

Dalle 18 si parte con i concerti, tra rock, blues, metal, dark, progressive e dj set da ballare (quello curato da Eterno Futurista), con artisti che provengono da diversi ambiti musicali. In scaletta, dunque, le esibizioni di Lilinanna, Fernando Pinto, Skyline Overdrive, Samuele di Nicolò, Rah Deb, 074 quarti, Barry e i Karamazov, Gemini e Allarme.

«Una festa che permette il massimo potenziale sociale e sovversivo dell’Arte Indipendente», la definiscono gli organizzatori.

Non solo, però, perché un’altra importante peculiarità dell’Anagramma Music Fest è quella dell’impegno: il ricavato verrà infatti devoluto alla Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro.