di Salvatore Mastropietro
Oltre allo sconforto nell’ambiente Ascoli il sentimento che accompagna la retrocessione in Serie C, arrivata ufficialmente nonostante la vittoria per 2-1 sul Pisa, è senz’altro la rabbia. Al fischio finale ha ripreso vigore la contestazione della Curva, continuata sotto la Tribuna “Ovest”, dove non sono mancati momenti di tensione con le forze dell’ordine schierate in assetto antisommossa.
Nell’adiacente sala stampa, nel frattempo, è stato il presidente Carlo Neri a presentarsi davanti ai microfoni. Il suo primo pensiero, più che al verdetto del campo, però, è andato al patron Massimo Pulcinelli: «Devo rimarcare che non ho visto solidarietà nei confronti del proprietario dell’Ascoli, duramente attaccato con una macabra sceneggiata questa notte, con un manichino impiccato sotto a un cavalcavia. Questa è la vita, poi possiamo parlare di sport».
Successivamente, è arrivato il suo commento sulla retrocessione decretata dopo il match col Pisa: «Devo fare un plauso ai giocatori che hanno lottato e hanno portato via questa vittoria, che purtroppo non è bastata a causa dei risultati sugli altri campi. Detto questo, le scuse a nome della società, unica responsabile della situazione, vanno ai tifosi veri, che sono la stragrande maggioranza. L’Ascoli viene da 125 anni di storia, non sono stati tutti momenti belli, passata la delusione enorme il club dovrà subito rialzarsi. La situazione debitoria? L’Ascoli ha sempre onorato le scadenze, è una società modello da questo punto di vista, abbiamo tutte le carte in regola per poter pensare di riportare questa squadra ai livelli appropriati».
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