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Cercasi nefrologi disperatamente, ma intanto l’Ast picena dimezza i letti: il grido d’allarme dell’Aned

ASCOLI - Il reparto che al "Mazzoni" copre l'intera provincia passerà da 16 a 8 posti. Ma stavolta non è una questione di "tagli" dettati da esigenze di "budget", ma di effettiva mancanza di specialisti. Ecco la situazione 
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Una stanza della Nefrologia del “Mazzoni” di Ascoli

 

di Maria Nerina Galiè

 

Un questione di non facile soluzione quella dei tagli di posti letto nel reparto Nefrologia del “Mazzoni” di Ascoli, dove si concentrano le degenze dell’intera Ast picena.

I 16 posti letto sono stati ridotti a 8 (almeno sulla carta, perché i ricoverati sono sempre tra 12 e 14). E non è una questione di “tagli” dettati da esigenze di “budget”, ma di effettiva mancanza di specialisti.

«Un duro colpo per un reparto su cui fanno affidamento pazienti fragili come i nefropatici, trapiantati e dializzati, una eccellenza che è diventata negli anni un punto di riferimento di tutto il Centro Italia». 

Michele Giovanili

E’ questo il grido di allarme dell’Associazione Nazionale trapiantati e Dializzati (Aned), per la quale parla il delegato di Ascoli, Michele Giovanili.

Chiede, in una lettera indirizzata alla direzione, «di non prendere decisioni così impattanti sul territorio e di trovare soluzioni che invece portino alla conservazione degli attuali posti letto del reparto, che attende inoltre da tempo anche l’assunzione di nuovi medici».

Il problema sta proprio nei nuovi medici, il cui arrivo era stato annunciato come imminente, a novembre 2023. Tre nefrologi erano stati assunti a tempo indeterminato, due per coprire il fabbisogno, il terzo perché c’era stato anche un recesso.

La graduatoria era stata approvata da Ast Ascoli a gennaio 2023, ma nel frattempo i due candidati risultati primi in graduatoria erano stati assegnati ad altre Aziende. Quindi si è dovuta attendere la disponibilità di altri che però sembra pure che abbiano preferito altre destinazioni.

Fatto sta che la Nefrologia di Ast Ascoli su 12 medici in organico deve contare, e da mesi, su 7.

E’ stata pertanto adottata la misura di ridurre i posti letto: da 16 a 10 la richiesta, per poter garantire i turni. Ma poi la direzione ha “falciato” a 8 in modo da “risparmiare” un’unità infermieristica.

La carenza è atavica, spiegano gli addetti ai lavori, perché il centro di specializzazione in Nefrologia di Chieti è l’unico a servizio di 4 regioni: Abruzzo, Marche, Molise e Umbria. E da lì escono, da circa 30 anni, non più di due specializzati l’anno.

Insomma non si trovano nefrologi e per riportare l’Ast Ascoli a 16 posti è necessario adottare altre strategie, come quella di indire un altro concorso aperto anche a specialità affini, come Medicina Interna e Geriatria.

Il dimezzamento infatti è stato dichiarato temporaneo, in attesa del reperimento di nuovo personale medico.

Nel frattempo nell’ambiente c’è preoccupazione: gli 8 posti tolti a Nefrologia, saranno proprio eliminati privandone l’ospedale, oppure lasciati a disposizione di altri reparti? Nell’estate 2022, Nefrologia era stata accorpata a Medicina, creando non poche proteste: accadrà di nuovo e con il concreto rischio di non recuperare più spazi e letti?

E comunque alla Nefrologia del “Mazzoni” non si registrano mai meno di 12, 14 degenti come detto, con un gran lavoro da parte del personale che Giovanili, per conto dell’Aned, ringrazia pubblicamente: «L’Aned coglie l’occasione per ringraziare a nome di tutti i pazienti, l’attuale personale medico che si è sottoposto a turni di lavoro di 12 ore pur di mantenere continuità di assistenza e efficienza sia nel reparto di nefrologia che di dialisi e si augura che l’Ast tenga nella giusta considerazione il lavoro e impegno dimostrato dai medici e dal personale sanitario tutto per prendere l’unica decisione ragionevole che è quella di mantenere l’attuale numero di letti. L’Aned si rivolge anche ai sindaci del territorio perché intervengano per impedire questo ulteriore attacco al servizio sanitario pubblico».  

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