di Pier Paolo Flammini
La doppia vittoria in trasferta, contro compagini di alta classifica come Vigor Senigallia e Avezzano, stride con la grande frenata di fine stagione, quando, con 3 punti in 7 partite, la Samb ha prima detto addio alla corsa per il primo posto per scivolare poi addirittura al quarto, superata anche da L’Aquila seconda e infine Avezzano.
Nella Marsica, senza tifosi al seguito, i rossoblù di Mancinelli si sono prodotti nella seconda rimonta consecutiva, meno eclatante rispetto a quella di Senigallia ma anche più incisiva. E in entrambi i casi lampante è stato il beneficio dell’ingresso di Martiniello (ad Avezzano anche Cardoni per un Senigagliesi spento a causa di uno stato fisico precario), autore di un gol per partita e vero e proprio condottiero per la grinta che mette in campo. Si è tornati così a quel 4-2-4 adottato nella prima parte della stagione a causa dell’indisponibilità di Paolini a centrocampo. Modulo che crediamo, fosse anche per scaramanzia, Mancinelli non adotterà dal primo minuto a L’Aquila (da valutare le condizioni del bomber aquilano Banegas, uscito per infortunio nella semifinale contro il Roma City), ma che spolvererà nella ripresa nel caso si renderà necessario.
Perché la differenza tra la Samb col 4-3-3 e quella col 4-2-4 è stata notevole, per una quindicina di minuti l’Avezzano, dopo il vantaggio, ha subito la squadra ospite che ne ha approfittato con i gol di Chiatante (odore di riconferma a L’Aquila, magari anche in posizione di esterno offensivo?) e del solito Martiniello, implacabile soprattutto quando subentra dalla panchina.
La finale play off de L’Aquila, che si giocherà domenica prossima (si è in attesa delle informazioni circa la prevendita ai tifosi della Samb: il biglietto del settore ospiti costerà 7 euro, ma si è in attesa delle disposizioni delle autorità per gestire il flusso di tifosi, probabilmente i biglietti disponibili saranno 500 o 600 come nella gara del 7 aprile), diventa così un momento importante. Chi vince parteciperà dalla prima fila (primissima per L’Aquila in virtù del miglior piazzamento) ai possibili ripescaggi per le squadre che non riusciranno a iscriversi in Serie C l’anno prossimo. Sarà un passaggio di maturità comunque per mister Mancinelli, che la società rossoblù vuole mantenere nello staff tecnico per il prossimo anno.
Anche se per la panchina futura il nome più indicato è quello di Ottavio Palladini. L’allenatore sambenedettese, d’altronde, è stato l’unico a vincere in Serie D con la maglia della Samb, due volte, dopo la vittoria di Adriano Mei con Gaucci nel 2001. Negli ultimi anni ha scelto un profilo basso, andando in Eccellenza e Promozione con il Porto Sant’Elpidio, ma è ancora l’unica vera bandiera rossoblù della sua generazione ed è conscio di quel che serve per San Benedetto, sia a livello di rapporto con la tifoseria, con la stampa e, aggiungiamo noi, anche con la società. Imponendosi fin da subito sulle caratteristiche della prossima squadra, preservando il gruppo da critiche eccessive.
Le altre strade (ad esempio l’ex Prosperi, sempre piaciuto a Massi) sono al momento secondarie rispetto all’ipotesi Palladini. Ma a quel punto, ripescaggi a parte – comunque si deciderà a estate inoltrata, non si può attendere, va preparata la squadra per la Serie D – vanno scelti gli uomini: e dunque anche dell’attuale squadra vanno selezionati i calciatori che andranno bene anche per la prossima, cercando di trattenere se possibile chi ha richieste da categorie superiori, trovando l’under 2006 necessario, decidendo da subito se il portiere dovrà essere under o over (forse conviene quest’ultima soluzione considerando che i fuoriquota saranno tre e non quattro?).
Da inquadrare anche l’organigramma societario, i rapporti con il settore giovanile: un anno fa è stato fatto tutto velocemente, stavolta c’è il tempo per azzeccare o migliorare tutto. L’ipotesi più accreditata, anche qui, è che il direttore generale futuro sia Luca Faccioli, dopo la breve esperienza nella Samb di Renzi (finita a carte bollate) e gli anni a Novara (dalla C alla A) e Chievo Verona. Uomo del gruppo Infront, potrebbe voler riavviare qui in “Riviera” i progetti poi abortiti durante la gestione Renzi in termini di sport e spettacolo, e i buoni rapporti avuti al tempo con Massi aiuterebbero la scelta.
Prima di ogni scelta, però, L’Aquila-Samb. Da cui non discenderà tutto il resto, certo, ma qualcosa conterà pure.
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