di Giuseppe Di Marco
Cosa intende fare il Comune di San Benedetto sull’eventuale inserimento del taser nella dotazione della Polizia Locale? E’ arrivata l’ora che il Consiglio si esprima, perché ormai appare chiaro che la questione verrà portata all’attenzione dell’emiciclo. E li toccherà alla politica decidere.
E’ quanto emerge dalla commissione sicurezza tenutasi ieri sera in sala consiliare, nel corso della quale è stato offerto un contributo da parte di tre sindacati, vale a dire Benedetto Fanesi (Siulp), Massimiliano D’Eramo (Sap) e Federico Coratella (Csa). L’argomento è stato trattato dietro impulso di Pasqualino Piunti e di altri tre consiglieri del blocco di destra (Emanuela Carboni, Nicolò Bagalini, Lorenzo Marinangeli) per capire lo status quo sulla sicurezza in Riviera.
Ma non solo: il tema è stato discusso a seguito dell’incontro tra l’Amministrazione e il Csa, svoltosi per l’avvio dello stato di agitazione propedeutico allo sciopero. Il sindaco Antonio Spazzafumo, in questa sede, ha concesso di aprire un dibattito all’interno del Consiglio sulla possibilità di dotare la Polizia Locale del taser. La minoranza di centrosinistra, però, ha chiesto un ulteriore approfondimento.
«Non è sufficiente che ci sia una richiesta del sindacato, anche se viene minacciato uno sciopero – ha affermato Paolo Canducci – Nella precedente commissione avevo chiesto che ci venissero forniti dei dati che evidenziassero una necessità effettiva, sulle aggressioni subite dai nostri agenti di Polizia municipale. La previsione legislativa non è un obbligo. L’inserimento del taser potrebbe portare a risultati indesiderati, come l’utilizzo della Municipale per servizi che normalmente vengono eseguiti dalla Polizia di Stato. Delle due l’una: se noi percorriamo la strada di chiedere un avanzamento del nostro commissariato dobbiamo capire se questa sia compatibile con l’armamento della Polizia Locale».
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